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I deputati Colletti, Sarti, Businarolo, Ferraresi e Turco alla notizia
del neosindaco di Ragusa a 5 Stelle.

Ragusa a 5 Stelle, dopo i ballottaggi col candidato sindaco del Pd, dimostra che il fango della macchina mediatica al lavoro da mesi per erodere consensi al MoVimento con politici inorriditi e commentatori da strapazzo, non fa più breccia. La crisi economica ha aperto molti occhi. Milioni di italiani sono disincantati e fanno i conti col “credit crunch“, come ultimo prodotto della politica politicante dei partiti dannosi e collusi che per anni hanno sottovalutato l’aumento del debito pubblico senza mai avviare politiche lungimiranti per tutelare il lavoro e la meritocrazia. Milioni di italiani hanno capito che il sistema va cambiato con persone nuove, espressione di un metodo nuovo. La Sicilia si conferma regione all’avanguardia di questo cambio epocale di mentalità e di approccio alla politica. Dopo i 15 consiglieri eletti in Regione, e nonostante la parentesi Venturino, il candidato di un MoVimento nuovo arriva al ballottaggio di una città di 70 mila abitanti e lo vince. E’ un fatto di per sé rivoluzionario, soprattutto se pensiamo che giunge da una terra abituata al voto di scambio. Ragusa è una città campione che premia un cittadino anti-casta e anti-sistema a discapito di un rappresentate del partito di Vladimiro Crisafulli (che è ennese). Dopo Parma (200 mila abitanti) e Pomezia (60 mila), ecco il secondo capoluogo di provincia frutto delle costanti battaglie di un comico armato di voce e di un blog che ha già spedito in parlamento 163 deputati. Vi dico che la rivoluzione in corso qui in Italia sbalordisce il mondo. Parlano del MoVimento non soltanto in Europa. Persino in Giappone. Nei giorni scorsi all’ufficio comunicazione abbiamo ricevuto copia di un articolo di un quotidiano nipponico che parlava del “fenomeno”. Ce l’ha parzialmente tradotto il corrispondente dall’Italia. Il MoVimento avanza nel suo cammino inesorabile. E’ qualcosa di inedito e di nuovo che fa paura al sistema. Fa paura a quel sistema che non risparmierà cannonate sui propri canali pur di salvarsi. Imbocca al lupo al neosindaco di Ragusta Federico Piccitto.

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