Un’inchiesta per spese pazze e rimborsi gonfiati da un milione di euro, investe la sede della Rai di New York.
E’ la Corte dei conti del Lazio che ha aperto un’inchiesta per far luce sui costi mastodontici di una sede televisiva sottoutilizzata e di poca utilità.
E’ quella stessa Corte dei conti che il governo Meloni, con un emendamento fatto passare a Montecitorio, ha escluso dai controlli sul destino dei fondi milionari del Pnr.
Ma torniamo alla sede Rai di New York. I giudici contabili indagano per Danno erariale e stanno setacciando le spese sostenute tra il 2014 e il 2021, periodo durante il quale i soldi pare siano stati letteralmente scialacquati.
Nel mirino delle indagini, affidate alla Guardia di Finanza, ci sono 5 dirigenti Rai.
Ad esempio, è emerso un esborso non dovuto per presunti lavori ai locali, che invece spetterebbero alla proprietà, visto che il canone di affitto comprende anche le spese di manutenzione della sede.
La Rai ha pagato 6 mesi di affitto all’Agenzia per la promozione all’estero per le imprese italiane, per dei locali da cui aveva già traslocato.
Ci sono poi dei rimborsi spettanti al personale tecnico che non avrebbe mai incassato.
Insomma, un buco di soldi pubblici che ha dato il via all’inchiesta nelle mani del procuratore Pio Silvestri, grazie su denuncia del gruppo dipendenti della sede di New York, che però hanno voluto rimanere anonimi.
La notizia di questa inchiesta di sprechi e presunte ruberie, è ovviamente del tutto taciuta dalla stessa Rai.
Report compreso, visto che per le televisioni, inchieste di questo tipo equivalgono ai panni sporchi da lavare in casa.
Tutto ciò nonostante si tratti della televisione di Stato a canone obbligatorio, di tutti i contribuenti italiani che per primi dovrebbero essere informati di indagini di questo tipo.
E invece niente.
La Rai si sta occupando solo dell’ennesima faida familiare. Quella di Alessandro Impagniatiello che ha ucciso la madre del bimbo che portava in grembo.
Un orrore che andrebbe trattato eventualmente solo nelle ore piccole. Non dato in pasto alle famiglie mentre sono a tavola. Soprattutto in questo Paese, dove con una media di 3 ore e mezze medie davanti al teleschermo, siamo i maggiori televisionari d’Europa. I telespettatori più incalliti di un Paese ribaltato.

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