L’Italia é un paese che riabilita i peggiori delinquenti neutralizzando l’informazione. Giulio Andreotti ospite riverito in tutti i salotti televisivi assieme allo stesso corruttore e corrotto Silvio Berlusconi sono un banale esempio. Per non parlare di ex terroristi come Sergio D’Elia diventato onorevole grazie ai radicali nell’ultimo governo Prodi, piuttosto che fondi di galera come Lorenzo Cesa, Gianni De Michelis, Claudio Martelli e tanti altri. Se non sono onorevoli sono conduttori televisivi oppure opinionisti da salotto.

L’Italia del revisionismo ha già  riabilitato anche Bettino Craxi. L’uomo del crac(si) italiano. Il socialista che ha socializzato le perdite e privatizzato gli utili (i suoi), grazie ai miliardi che Silvio Berlusconi gli regalò in tangenti per farlo diventare il primo monopolista televisivo nazionale della storia d’Italia. La gratitudine non si é ancora esaurita visto che i figli Bobo e Stefania sono stati deputati in parlamento a più riprese e a spese nostre (Stefania lo é tuttora).

Bettino Crac(si) lo ricorderò sempre come emblema della tracotanza e della prepotenza. E’ rimasto indelebile quel suo linguaggio incomprensibile contornato da uno sguardo perennemente incattivito da cinghiale in calore.
Simbolo di un’oligarchia che emanava odore di putrefatto già  dal tubo catodico in bianco e nero, Bettino Crac(si) rimane il simbolo di un progetto democratico fallito. Il debito pubblico che l’Italia si porta dietro ancora oggi é l’effetto delle politiche della corruzione e del finanziamento illecito ai partiti che Crac(si) ha rappresentato per decenni di militanza politica, dietro il becero paravento di una falsa ideologia socialista.

In nessuna democrazia un presidente del consiglio ha mai detto in aula “chi é senza peccato scagli la prima pietra“. Un’ammissione tragica per Crac(si) in piena Tangentopoli. Dimostrò che sapeva tutto e bene. Non a caso, con 2 condanne a 10 anni di galera per corruzione e finanziamento illecito, ha preferito morire da latitante per ben 7 anni in Tunisia.

Non dimenticherò mai la gioia che vedevo sprizzare in giro per le strade, quel mattino in cui si seppe che uno speaker di Radio Popolare diede la notizia dell’avviso di garanzia inviato al cinghialone dal pool di Antonio Di Pietro. Non dimenticherò mai la gioia che provai nel vedere quell’ultimo scampolo di italiani con gli anticorpi inondare di monetine il cinghialone mentre usciva dall’hotel Raphael irrimediabilmente sputtanato.

Eppure, a distanza di soli 15 anni Bottino é già  stato riabilitato. Una quindicina di comuni italiani gli ha già  dedicato una via, una piazza o un monumento a suon di deroghe. Nessuno dei residenti che ci abita risulta abbia sporto denuncia al sindaco o abbia attuato iniziative di protesta. L’italiano somatizza tutto. Io l’avrei fatto!
Mi chiedo cosa mai risponderanno quei genitori residenti in via Craxi ai loro figli, quando chiederanno chi sia stato quel tizio ricordato sul cartello toponomastico che appare pure sulla carta d’identità , sulla patente o peggio, sul certificato penale illibato.

Eppure in Italia qualcuno non ha perso tempo. La prima «via Bettino Craxi» con tutte le carte in regola é a Valmontone, 13 mila abitanti nei pressi di Roma. Il consiglio comunale dell’ex sindaco Angelo Miele, gli ha dedicato un chilometro di circonvallazione. Oggi quel sindaco é cambiato ma non la via.
Di seguito un elenco abbastanza esaustivo e forse incompleto, dei comuni in cui é ricordato Craxi.

Via Craxi a Valmontone (Roma), sindaco Angelo Angelucci;

Via Craxi a Foggia, sindaco Orazio Ciliberti;

Via Craxi a Botrugno (Lecce) sindaco Silvano Macculi;

Via Craxi anche a Lecce città , sindaco Paolo Perrone;

Via Craxi a Marano Marchesato (Cosenza) sindaco Lorenzo Guido;

Via Craxi a Scalea (Cosenza) sindaco Mario Russo;

Via Craxi a Ficarolo (Rovigo) sindaco Antonella Mantovani;

PIAZZE

Piazza Craxi ad Aulla (Massa Carrara) sindaco Roberto Simoncini

Piazza Craxi a Grosseto, sindaco Emilio Bonifazi;

Piazza Craxi a Rieti dà  addirittura su via Almirante, sindaco Giuseppe Emili;

Risultano piazze Craxi anche nei comuni lodigiani di Borgo San Giovanni, sindaco Nicola Buonsante e Castiraga Vidardo sindaco Marco Livio Pecoraro.

C’é anche un museo etno storico a San Fratello, in Sicilia, paese natale del nonno dell’ex presidente del consiglio latitante. Il sindaco é Salvatore Sidoti Pinto
Dedicate a Bottino Craxi risultano anche una sezione di Forza Italia di Roma, mentre nella molisana Pietracupa del sindaco Felice di Risio, c’é un monumento.

Non risultano stagni, acquitrigni o paludi intitolate al cinghialone corrotto.
Mi piacerebbe che le migliaia di lettori quotidiani di questo blog perdessero qualche minuto per spedire una mail a quei sindaci, in cui si chiedono spiegazioni sui motivi della decisione di dedicare strade e piazze a un latitante condannato in via definitiva. Con la precisazione che non si accettano risposte da scarica barile! Le loro gradite comunicazioni diventeranno post.

24 pensiero su “Ecco in piazza le vie Craxi”
  1. Ciao Daniele.
    Ecco come ha risposto l’amminostrazione del comune di Foggia alla mia mail di disgusto che gli avevo inviato il giorno del tuo post…

    Il tuo browser potrebbe non supportare la visualizzazione di questa immagine.

    CITTà€ DI FOGGIA

    Gabinetto del Sindaco – Ufficio stampa

    http://www.comune.foggia.itufficiostampa@comune.foggia.it

    COMUNICATO STAMPA n.317

    Ciliberti: “Non esiste via Craxi a Foggia”

    L’errore, presente sulle mappe di “Google” é stato segnalato da alcuni cittadini e sarà  prontamente rettificato

    “Per la seconda volta Foggia e l’Amministrazione Comunale finiscono al centro di polemiche mediatiche che non hanno ragion d’essere e sono prive di qualsiasi effettiva veridicità â€. Questo il giudizio del sindaco di Foggia, Orazio Ciliberti, in merito alla presenza sulle mappe di “Google” di una via Bettino Craxi nella città  di Foggia segnalata attraverso alcune email indirizzate al Primo cittadino.

    “Quella che, per un errore di “Google” che provvederemo tempestivamente a rettificare é denominata “Via Craxi” é, in realtà , Via Arnaldo Santoro. Non é mai stata intitolata alcuna via a Bettino Craxi. E diciamo questo semplicemente per correttezza di informazione. Così come era successo per il caso “Borgo Mezzanone”, anche questa volta una notizia priva di fondamento diventa motivo di polemica mediatica”, aggiunge Ciliberti che rimarca come “noi abbiamo il massimo rispetto per l’altissimo valore sociale e di informazione che i mass media garantiscono nella società  contemporanea. Ma chi esercita questo delicato mestiere dovrebbe essere ben consapevole dei doveri e delle responsabilità  di correttezza di informazione, imparzialità  e obiettività  nei confronti, prima di tutto dei cittadini”.

    Enzo Pizzolo

  2. Confermo, Colaiuta, quella stessa é tornata indietro anche a me, con la stessa motivazione.
    Ma le altre sono andate 🙂

    @ Maurizio: bellissima quella dei doppi incarichi. Domani la mando. Però non riesco a postare nel tuo blog: mi dà  solo l’opzione utente anonimo e mi dice che é impossibile inseriee il commento.
    E già  che ci sono con le comunicazioni di servizio:
    @ paolo papillo: mi sono iscritta al tuo blog ma non riesco in nessun modo a fare login, quindi non riesco a postare neanche lì. Qualcun altro ha segnalato lo stesso problema?

  3. Fatto, anche se ammetto che ho copiato la mail di Maurizio Migliora.

    Una mi é tornata indietro :
    ————————————————————-
    From: sindaco@maranomarchesato.info
    Subject: Servizio sospeso

    Per motivi interni il servizio ? sospeso
    ————————————————————-
    Avrà¡ chiuso la mail per evitare di riceverle ?!?!?!

    Io penso male con i politici perché cosà­ facendo ci azzecco sempre !!!!

    Grazie ragazzi, é sempre un piacere…. ciao Daniele….

  4. 1984. Berlusconi acquista l’emittente Rete 4 dalla Mondadori: ormai é titolare di tre network televisivi nazionali, e può entrare in concorrenza diretta con la Rai. Ma tre pretori, di Torino, Pescara e Roma, sequestrano gli impianti che consentono le trasmissioni illegali di programmi in “interconnessione”, cioé in contemporanea su tutto il territorio nazionale. Craxi vara un decreto urgente (il primo “decreto Berlusconi”) per legalizzare la situazione illegale. Ma il decreto non viene convertito in legge perché incostituzionale. Craxi ne vara un altro (il secondo “decreto Berlusconi”), minacciando i partiti alleati di andare alle elezioni anticipate in caso di nuova bocciatura del decreto. E nel febbraio ’85 il decreto sarà  approvato, dopo che il governo avrà  posto la questione di fiducia.

  5. Mandata questa:

    “Signor Sindaco,
    apprendo che nel Comune da Lei amministrato é presente una via/piazza intitolata a Bettino Craxi, morto latitante in Tunisia giacché condannato in via definitiva dai tribunali della Repubblica Italiana, alla quale tutti noi apparteniamo e alla quale Lei ha giurato fedeltà .
    Vorrei sapere se questa Le sembra una scelta consona al decoro e alla memoria storica, e soprattutto un atto rispettoso di tutti i Suoi concittadini onesti e incensurati.
    Aspetto una risposta.
    Distinti saluti.”

    Spero che Maurizio non me ne vorrà  se ho preso in prestito qualche frase da lui. Un grazie enorme a paolo papillo per gli indirizzi 🙂

    @ traco: la Santanché é disgustosa, e già  che c’ero ho scritto anche lei.

  6. Caro Daniele anche a casa mia c’é una via Bottino Crac(si).
    E la percorro regolarmente una volta al giorno.
    E’ una via bianchissima e molto pericolosa perché é ripida e molto molto scivolosa e, per chi non lo avesse capito, é la discesa della tazza del Wa(l)ter.
    Comunque sia ogni giorno mi esce un nuovo bettino dal sedere, percorre questa via linda, lascia le proprie tracce ma, fortunatamente, sparisce nel posto più consono per Lui e quelli della sua stirpe!

  7. SIAMO ANDATI TRA LA GENTE …..

    traendo spunto da un post del Blog di daniele Martinelli che elenca le ciità  che hanno intitolato una via al cinghialone.
    abbiamo telefonato alla gente che abita in via BOTTINO CRAXI,chiedendogli cosa ne pensano di abitare in una via intitolata ad un pregiudicato…
    uno spaccato dell’Italia ;

    http://www.youtube.com/watch?v=TJfYDN4aYaQ

    questa é informazione ,anche questa é lotta politica.ascoltate le telefonate e vedrete coem siamo messi male….
    maggiore ragione per non mollare per combattere la nostra battaglia per un’informazione dal basso.
    nel blog informazione dal basso troverai l’iniziativa “dalla rete alla realta” e altre battaglie;
    http://informazionedalbasso.myblog.it/

  8. Gentile Sindaco,

    sono venuto a conoscenza tramite ricerche su internet che nel comune da Lei amministrato e’ presente una via/piazza intitolata a Bettino Craxi: morto latitante in Tunisia giacche’ condannato in via definitiva dai tribunali della Repubblica Italiana, alla quale tuti noi apparteniamo e alla quale Lei ha giurato fedelta, per corruzione e sottrazione illecita di fondi pubblici.
    Vorrei sapere se ha intenzione di porre rimedio a questa situazione imbarazzante per i suoi cittadini e per il comune che Lei rappresenta.
    In assenza di una qualsiasi forma di comunicazione da parte Sua sara’ mia premura contattarla in via telefonica.

    In attesa di una sua risposta Le porgo

    Cordiali Saluti

    Matteo Pellegrini

    http://senzapaure.blogspot.com

  9. La forza del duce del 2000 é l’ignoranza politica e sociale degli italiani,associata a una forte dose di paura da minacce fasciste di questo governo di corrotti e corruttori.

  10. mandiamo questa mail;

    SIGNORI SINDACI

    Apprendo dal blog del giornalista Daniele Martinelli che nella città  da voi amministrata esiste una strada intitolata a Bettino Craxi.Vi ricordo che il sig. Craxi é morto all’estero non da esule ma da latitante,perché si é sottratto alle pene erogategli con sentenze passate in giudicato dai tribunali di questa repubblica.Repubblica alla quale voi dovete rispetto .Allora due sono le cose o rimuovete le targhe che intitolano le strade al pregiudicato Bettino Craxi oppure pubblicamente dichiarate di non riconoscere la legittimità  dei tribunali della repubblica italiana a emettere sentenze.Vi ricordate chi negli anni 70/80 non riconosceva i tribunali come legittimati a emettere condanne….
    Certo che vogliate porre rimedio a questa anomalia e in attesa di vostre notizie porgo distinti saluti

    Paolo Papillo

    p.s. la presente mail ed eventuali risposte a questa saranno pubblicate sulla rete internet.

    sindaco@comunevalmontone.it; comune.botrugno@libero.it ; gabinettosindaco@comune.lecce.it ; sindaco@maranomarchesato.info ; sindaco@comune.ficarolo.ro.it ; info@comunediaulla.it ; emilio.bonifazi@comune.grosseto.it ; sindaco@comune.rieti.it ; sindaco@comune.borgosangiovanni.lo.it ; sindaco@comunecastiragavidardo.it ;

  11. Proprio così freeman, quelli di oggi da Silvio a tutti gli altri (destra e sinistra) sono molto ma molto peggio.

    Craxi ha fatto tante porcate e ha gestito il potere come un sultano ma almeno non era uno zerbino inginocchiato davanti agli americani e ai sionisti come i politici odierni.

    Gliela hanno fatta pagare, non certo perché rubava ma perché la sua posizione non allineata in politica estera dava fastidio e lo testimoniano l’episodio di Sigonella e interventi pubblici come questo:

    http://cpeurasia.etleboro.com/?vid=2089

  12. Antonella Beccaria
    IL PROGRAMMA DI LICIO GELLI Una profezia avverata?

    La creazione di un’agenzia centralizzata per avviare il governo dei media, svuotare il parlamento e creare la videocrazia.

    Il “fratello” tessera 1816 continuatore dell’opera del maestro e realizzatore del Piano di Rinascita Democratica:
    dal club bipartisan come forma dei partiti e dalla separazione delle carriere in magistratura fra “requirente e giudicante”, alla rottura del fronte sindacale e l’uso dei militari per il progressivo controllo del territorio.

    La puntigliosa e pungente indagine da cronista dell’autrice racconta una mappa di uomini e di potere, assolutamente attiva e dispiegata sul territorio dagli anni ottanta ad oggi.

    Download della versione elettronica:

    http://antonella.beccaria.org/libri/il_programma_di_licio_gelli.pdf

    Collegamento:

    nel silenzio mediatico totale, nasce nel febbraio scorso la società  Tivù s.r.l. formata da, Rai, Mediaset e Telecom Italia Media (La 7). Ovvero il monopolio televisivo su satellite che si riconduce sempre a lui: Silvio Berlusconi che in un solo colpo entra in Mediobanca e in RCS.

    http://bamboccioni-alla-riscossa.org/?p=1122#more-1122

  13. Sei grande, Daniele.
    La gioia di quei giorni dell’avviso di garanzia e del lancio di monetine la ricordo bene anch’io. Sembrava proprio la fine di un’era, cosa che sappiamo che purtroppo non é stata.
    Ora é tardissimo, ma domani scrivo ai sindaci.
    Grazie del tuo ottimo lavoro.

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