Un gruppo di giovani contesta ad Antonio Bassolino di andarsene. L’interessato, imputato a Napoli per abuso d’ufficio, si trova dentro il palazzo comunale di Gioia Sannitica (Caserta) accerchiato da forze dell’ordine intente a tenere lontani i contestatori.
Attorno ai sovrani incensurati nessuna videocamera, a parte quella di uno di loro che immortala la scena pubblicata su Youtube.
Questo é un altro prevegole esempio di italiani giovani, indignati,informati e quindi sicuri dei propri mezzi.
Antonio Bassolino, ad un tratto, esce dal palazzo, lancia uno sguardo indifferente ai contestatori e sale su un’auto blindata che lo porta via.
Con la diffusione della Rete quel gruppo di una quindicina di contestatori potranno essere presto mille, 5 mila o 100 mila.
Approfitto per ricordare che il 13 gennaio riprenderanno le udienze del processo sui rifiuti che, assieme al governatore campano, vede imputate altre 30 persone. Da quel giorno le udienze avranno cadenza settimanale, io sarò l’unico giornalista presente con videocamera per documentare passo passo gli sviluppi del processo.
In quanto giornalista, ad ogni ingresso i poliziotti mi fanno riporre tutto negli armadietti, persino il telefonino, mentre avvocati e imputati possono portarsi dentro ciò che vogliono.
Per poter entrare con la mia strumentazione in aula sono costretto a ricorrere contro l’assurdo divieto del procuratore Vincenzo Galgano, che fa leva sull’appiattimento di giornalisti e redazioni che non battono ciglio, a parte il sottoscritto.
Per questo motivo nei prossimi giorni darò mandato ad un avvocato (che renderò presto noto) per ricorrere contro il divieto di ripresa delle udienze nell’aula bunker del carcere di Poggioreale.
E’ un’azione che intraprendo da solo con l’aiuto di chi intende contribuire a sostenere le spese legali di questa causa, che con le mie finanze pari a quelle di un dipendente non mi posso permettere.
Per donazioni spontanee potete utilizzare il solito link in alto a destra di Pay pal, oppure fare un bonifico al seguente iban: IT05O0316501600000110199200
Pubblicherò entro 2 giorni una pagina dedicata sul blog con l’elenco dei nomi dei donatori, la città e gli importi devoluti. Tranne di coloro che nella causale esprimessero volontà diverse, come quelle di rimanere anonimi o pubblicati in modalità diverse, per esempio solo con le iniziali o soltanto col nome.
Intendendo scontata la vostra fiducia ringrazio anticipatamente tutti, anche coloro che non potranno donare nulla.
Ragazzi io ero presente, si tratta di ragazzi che vanno dai 12 ai 17 anni, quindi pensate voi che alto quoaziente intellettivo possono avere….Erano li solo per il gusto di contestare insieme a 4-5 militanti più grandi (20 anni) di forza nuova
Tra l’altro poi questa non mi sembra una manifestazione particolarmente spontanea e dubito che questi ragazzi siano particolarmente ben informati come dice Daniele.
Conoscedo gli ambienti di Azione Giovani (perlomeno quelli di fine anni 90 – inizio 2000 nel nord est) sono convinto che tutte le iniziative di AG partono dall’alto (cioe’ AN = casta). Non c’e’ spazio per il libero pensiero e la libera iniziativa in questo tipo di organizzazioni.
Spero che anche i ragazzi del video crescendo impareranno a pensare con la propria testa e che l’ideologia che gli viene inculcata dai fascisti in doppio petto serve per tenerli docili e sottomessi. Tutto quel razzismo e xenofobia serve solo a seminare paranoia cosi’ poi corrono dai loro capi a prendere ordini…
>Meglio la CASTA che i FASCI.
i fasci fanno parte della casta…
Pessimo post. Ragazzi penso che vi stiate dimenticando qualcosina. Non é questione di chi votano quei ragazzi del video, se protesterebbero nei confronti di uno di destra o il Berlusconi. Azione Giovani é legata ad Alleanza Nazionale ma nel video cantano non solo contro Bassolino, ma “boia chi molla”.
Male Martinelli, molto male. Hai perso un lettore.
Meglio la CASTA che i FASCI.
moooolto sbagliato dare visibilit`a ad azione giovani. grande sbaglio
contestare va bene, ma senza le bandiere della casta, altrimenti é una buffonata.
pronti a criticare sempre e comunque senza mai metterci in gioco!!!!!!!!!!!!
per una volta lasciamo perdere le bandiere ed i loro colori e prendiamo esempio da chi, se nn altro, ha il coraggio di contestare. ma no, noi dobbiamo sempre guardare il difetto negli altri per giustificare la nostra inettitudine e la ns ignavia. ragazzi i tempi sono maturi per iniziare a gridare il nostro sdegno con bandiere o senza con colori o in bianco e nero, l’importante é iniziare ad avere visibilità
ciao a tutti
uno sparuto gruppetto di persone che, in un giorno di luglio, sì é riunito sulla strada per protestare contro bassolino nn é un granché…ma noi cosa facciamo per protestare contro la dx o la sx il centro, il sù , il giù insomma contro tutti quelli che remano contro i cittadini per gestire solo il tornaconto personale? forse daniele vuol dir questo quando sostiene 1 1000 gioia sannitica, tutti noi (che dovremmo essere più di quei 4 gatti) non siamo in grado di scendere in piazza ma neanche su un balcone, a protestare contro chi ci sta scippando della democrazia, ogni giorno un pezzetto, sotto il naso, con il ns tacito consenso
complimenti a daniele martinelli.
forza ragazzi, anche 10 euro a testa, non vi mancano, diamo una mano per un’informazione piu’ libera.
cordialità .
concordo con winston.
A me non me ne importa un cavolo se quelli sono di destra, e se avrebbero fatto altrettanto per uno dei loro, l’importante é la contestazione a Bassolino. Ed anzi, mi pare uno schifo che non ci fossero quelli di sinistra (io non c’ero, ma manco lo sapevo, ne’ avrei potuto). …eccheccazzo, ma se la base non contesta uno così fetente, che cazzo di iscritti abbiamo???…
NOTA PER DANIELE: ..ma non si potrebbe evitare di rovinare i filmati con queste musiche? ..non é meglio lasciare il soilo audio originale? ..così i media – se mai volessero riprenderli – non li manderebbero mai…
Azione Giovani e la Destra Studentesca fanno parte dello stesso sistema che fingono di criticare. Concordo con chi dice che se Bassolino fosse stato del PDL si sarebbero messi a novanta.
Se mai la contestazione a Sgarbi in Sicialia e’ qualcosa da ammirare.
Danié ti sei bevuto il cervello??? Sono giovani che contestano Bassolino e poi votano l’idea di mangano come eroe, del piduista che ha bloccato la democrazia in questo paese…ecc….e per te sono bravi cittadini?
Sono sempre più preoccupato…
Questi fasci a Berlusconi non l’avrebbero mai contestato…..
Daniele sono sempre daccordo con te ma questa volta mi hai stupito negativamente…..
Quoto POLDO, qui e anche per il commento al post precedente.
Comunque le dichiarazoni di Franco Barbato non mi fanno stare molto tranquillo…
bravo poldo. la casta é una associazione a delinquere, di stampo mafioso. e i fessi (a dir poco) che difendono una parte o un’altra sono appunto gli italioti. prima bisogna spazzare via la casta infame e poi forse si potrà tornare a sperare in un futuro decente. ma per ora, in questo paese marcio e mafioso, le speranze stanno a zero.
Il video é piuttosto esemplificativo. Rispecchia in pieno la politica italiana. Menare il can per l’aia ma senza arrivare al risultato.
La politica oltre che da quei 4 pagliacci dei palazzi é fatta dalle persone, se le persone in primis assecondano la metodologia della CASTA é inutile poi affermare il contrario.
Davanti a quel palazzo dovevano esserci destra e sinistra insieme e non uno sparuto gruppetto di estrema destra che per il fine politico e sbandierando i vessilli di partito inneggiavano alla cacciata di Bassolino quando di per se di Napoli e Bassolino non gliene fotte un caxxo.
L’unico interesse di quelle pesone era la visibilità , se c’era un amministratore di destra se ne stavano tutti a casa. Dov’era il resto dei napoletani?
E’ questo il vero problema, la CASTA l’appartenenza alla bandiera l’ha già perduta da tempo ce solo l’appartenenza alla poltrona, gli unici coglioxi che ancora ci credono sono gli italiani, é questa la forza della CASTA.
Una persona é infame a prescindere dal colore di partito, tanto é vero come che tra cani non si mordono, quindi chi sbaglia dovrebbe pagare ma siccome in Italia la rete di interessi comuni é smisuratamente larga perché frutto di un modus operandi, alla fine si porta tutto a tacere si fa uscire qualcuno dalla porta e lo si fa rientrare dalla finestra oppure gli si da un giusto “compenso”.
Benvenuti in Italia!
infatti, é troppo facile contestare solo bassolino… pure io mi sento un alieno, in questo paese di merda.
Hanno fatto bene a contestarlo,però vorrei vedere i fascistelli contestare anche i ladri e corrotti che stanno nel loro schieramento politico in primis lo psiconano,altrimenti sono soltanto degli ipocriti.Ma dubito molto che lo facciano vista la carenza di neuroni dei fasci.
votano per il mafionano e contestano bassolino. non é certo gente seria…
ho letto il post di beppe. chi va via da questo paese marcio e mafioso fa decisamente bene.
Certo era meglio se non sventolavano nessuna bandiera.Così é molto facile dire che un gruppo di elettori di destra protestavano contro un politico di sinistra.
E l’indignazione si trasforma nella solita manifestazione di partito.
Anche io ho un appunto… Stimo molto Daniele, ma ogni tanto qualche uscita fuori dalle righe stona…. piantiamola con i luoghi comuni che tutti gli impiegati statali sono parassiti. Non tutti sono così, e sarebbe bene ricordare che per 3 parassiti c’é uno che lavora per quattro senza avere riconoscimenti mai, e sentendosi sempre dare del lavativo e del pezzente. Questo davvero é deprimente, e vien voglia davvero di fare il parassita…..
ho una richiesta se puoi seguire con le telecamera il processo a palermo di dell ‘utri
Al ragazzo che ha gridato a Sgarbi ” Viva Caselli” nel video su Beppe Grillo.it voglio dire che sono felice di essere un suo connazionale !
Ma diamine, ecchisenefrega se sono di destra! Il problema non é il loro colore.
Potevano essere di sinistra. Embe’? la contestazione sarebbe stata più opportuna?
Ma andiamo. Liberate la vostra mente da tutta questa cacca.
Liberate la vostra mente da atteggiamenti tipici dei tifosi!
Siamo arrivati a questo degrado anche per questa mentalità infantile e suicida.
E’ la cosa più stupida che si possa vedere. Metafora:
Sono immerso nello sterco e tanti cercano di liberarmi. Vedo alcuni che la pensano diversamente da me intenti a togliermi badilate di crema puzzolenta .. ed io: “Hei voi! non vi permettete, non potete, non la pensiamo allo stesso modo! Andate a fanculo!”
Rimasi sepellito e soffocai pure nello stagno di escrementi!
Ma che bel risultato!!!!!!
Anch’io ho notato che son neofascisti.
Se bassolino fosse stato di destra si sarebbero messi a 90.
Loro son fatti così.
A fronte degli scandali politico economici chi ha perso i suoi elettori é stata principalmente la sinistra, non la destra.
L’elettore di sinistra ha, mediamente, senso critico e autocritico, quello di destra é opportunista, sensibile al fascino del potente, pronto al compromesso con la propria dignità per un piatto di lenticchie.
Sempre mediamente ovvio….
Viva il Sannio! Felice 2009 a tutti i Sanniti in Patria e fuori Patria! Simm Sanniti tutt quant! Luca Sannita (Roma).
Che bella sorpresa il primo dell’anno 2009. Il Sannio on line. Bravi! Ripetete, insistete: “S’ n’adda i'”; veramente “s’ n’anna i’ tutt quant sti mariuol'” che occupano posti di potere. Bravi, bravissimi. Spero leggerVi ancora su OK NO. Felice 2009 a tutti! Luca Sannita (Roma).
fanno bene a contestare fanno male a indossare la divisa di un’ideologia violenta
quei 4 gatti del video sono di destra, ergo sono piuttosto ridicoli…
sono un tuo estimatore ma questa volta ti critico perché dare visibilità alle contestazioni di cittadini liberi é un conto dare visibilità a cittadini che sono legati a una ideologia malata e antidemocratica come il fascismo é altra cosa.
“copioincollo” da luogocomune.net sperando che anche Daniele Martinelli condivida il MESSAGGIO.
Quello che sta per iniziare non é un anno come tutti gli altri. Il 2009 sarà un anno che rischia letteralmente di decidere le sorti dell’umanità , nel bene come nel male.
Dopo aver imperversato per lunghi anni con furti, inganni e crimini di ogni tipo, in neocons se ne vanno e lasciano un’America in ginocchio, obbligandola ad affrontare con estrema urgenza tutte le grandi contraddizioni con cui aveva convissuto in silenzio fino a ieri.
L’elezione di Barack Obama, percepito da molti come un messia liberatore, é stata tanto imprevedibile quanto inevitabile, e le enormi aspettative che ora si riversano su di lui non sono che la misura dell’angoscia profonda che attanaglia ormai buona parte degli americani.
E per quanto il resto del mondo finga di vivere su un altro pianeta, sappiamo tutti quanto le sorti dell’occidente dipendano in maniera diretta da quelle degli Stati Uniti.
Per la prima volta nel dopoguerra si profila il rischio concreto di un totale collasso del sistema economico, …
… che porterebbe ad una crisi molto simile a quella del ‘29. Con una differenza, però: la crisi del ’29 fu risolta da Roosevelt, nel decennio seguente, portando gli Stati Uniti nella seconda guerra mondiale, ovvero trasformando le industrie più obsolete in fabbriche di cannoni, corazzate e carri armati. Solo così si poté rimettere definitivamente in piedi un’economia che le sole iniezioni di capitale, unite ai forti sussidi statali (il cosiddetto “New Deal”) non erano riuscite a sanare fino in fondo.
Nel caso attuale invece é stata proprio la guerra a dilapidare le riserve degli Stati Uniti, trasferendole per intero nelle tasche private dell’industria bellica – il famoso “Military-Industrial Complex†– e non é certo pensabile che una nuova guerra possa risolvere i problemi causati da quella in corso.
Si tratterà invece di trasformare le industrie più obsolete in vista della radicale trasformazione dei modi di vita, di pensiero e di costume – ovvero, della cultura in senso lato – che l’intero occidente dovrà affrontare, in tempi molto brevi, se vuole sopravvivere a se stesso.
E’ finita l’era degli sprechi, del superfluo e delle apparenze. Da domani solo ciò é essenziale potrà continuare a far parte del nostro quotidiano.
E’ significativo che siano proprio le tre grandi dell’industria automobilistica – General Motors, Chrysler e Ford – a trovarsi per prime sull’orlo del fallimento, con il quale trascinerebbero nel baratro anche i milioni di lavoratori delle industrie collegate.
Mentre i giapponesi, orma da anni, producono automobili pratiche, essenziali e poco costose, dai capannoni di Detroit continuavano ad uscire dei mostri di ridondanza meccanica ed estetica, costruiti con criteri diametralmente opposti.
Ma questo non avveniva né per caso né per distrazione: per gli americani infatti era proprio lo spreco – di volume, di consumi, di dimensioni, di accessori, di abbellimenti estetici – a conferire a quei mostri la valenza di pregiati status symbol.
Fino a ieri, mostrare di potersi permettere lo spreco equivaleva ad occupare gli strati più alti della società ; oggi vivere così in alto significa semplicemente farsi più male, nel momento in cui tutti dovranno cadere a terra.
L’azzeramento di certi parametri non andrà applicato solo all’interno della nostra società , ma anche nel rapporto fra l’occidente e le altre nazioni del mondo. Esattamente come ognuno di noi dovrà imparare a fare a meno di tutto ciò che non sia essenziale, l’occidente dovrà imparare a rinunciare a molti dei suoi privilegi, per condividere in maniera più equa le risorse mondiali con gli altri abitanti del pianeta.
Abbiamo voluto la globalizzazione, e ora dobbiamo accettarne le conseguenze. Non si può pretendere di vivere tutti in un unico sistema, quando si vogliono esportare i nostri prodotti in ogni angolo della terra, per poi dimenticarsi di coloro che in quegli angoli ci vivono, quando si tratti di pagare il conto.
Se la mensa é collettiva, anche gli scarti devono appartenere a tutti.
Sarà un processo lungo e difficile, poiché non basterà più il solito ritocco di facciata, a cui la nostra ipocrisia ci ha abituato, ma si dovrà passare attraverso una reale trasformazione culturale.
Non basterà più “fare le leggi” perché i diversi abbiano gli stessi diritti di tutti gli altri; bisognerà che questi diritti vengano riconosciuti ai diversi, da tutti gli altri, in maniera sincera, spontanea e incondizionata.
Non basterà più “fare le leggi” per proteggere i cittadini onesti dalle truffe dei disonesti; bisognerà che tutti i cittadini, onesti e disonesti, comprendano come sia indispensabile prima di tutto smettere di cercare di fotterci a vicenda, se vogliamo riuscire a vivere almeno 20 minuti di serenità su questa terra.
Non basterà più andare a votare ad occhi chiusi, convinti che il nostro dovere si esaurisca con una croce su un foglietto, per poi tornare a casa ad imprecare contro gli stessi criminali che abbiamo appena deputato a rappresentarci. Bisognerà che ciascuno comprenda a fondo le responsabilità che comporta il sistema democratico, nel momento in cui conferisci ad altri dei poteri così eccezionali come quello di andare in guerra contro altre nazioni, di installare centrali nucleari sul nostro territorio, o di decidere cosa dovranno studiare i nostri figli nelle scuole, prima di apprezzare i reali vantaggi che offre la democrazia.
Solo comprendendo le responsabilità di ciascuno nel conferire quei poteri, potremo curare alla radice il male che ci affligge, e che noi stessi oggi alimentiamo: quando i nostri governanti compiono un gesto così mostruoso come quello di privatizzare l’acqua – uno dei beni fondamentali dell’umanità – e chi li ha eletti non trova nulla da ridire, sembra chiaro che i problemi risiedano prima di tutto dentro di noi.
Fino ad oggi abbiamo vissuto in una falsa democrazia, delegando ad altri il potere di commettere crimini che poi preferiamo ignorare, come se non c’entrassimo nulla. Oppure, peggio ancora, come se comunque “non ci si potesse fare nullaâ€. Fino ad oggi abbiamo vissuto in un profondo stato di inerzia mentale, che ci ha insegnato ad attendere che le soluzioni arrivino dall’esterno, invece di perseguirle noi stessi con forza e determinazione.
In questa falsa democrazia, priva di verifiche e di rendiconto, il capitalismo selvaggio ha potuto dare i suoi frutti più sinceri, che sono risultati tanto appetibili alla vista quanto amari nella sostanza. Ogni morso dato alla mela della “felicità terrena†é in realtà un morso di dolore sulla pelle di qualcun altro, ed ora che gli stessi pirati dell’umanità si sono ritrovati con un torsolo marcio fra le dita, potranno forse capire che il gioco non vale la candela.
Ci attendono anni complicati e difficili, che porteranno profonde mutazioni, in un senso oppure nell’altro. Ma sono anche anni che passeranno alla storia dell’umanità , per un motivo oppure per l’altro. Di fatti poco importanti, nei prossimi anni, ne accadranno pochi.
C’é chi crede che il futuro sia già tutto scritto nel grande libro dell’universo, e c’é chi crede che questo futuro possa invece essere determinato da noi, almeno in parte.
Il primo caso non concede comunque un alibi a chi – per inerzia mentale, o per egoismo residuo – opporrà resistenza al cambiamento. Il secondo impone che ciascuno di noi faccia il massimo sforzo in ogni direzione, iniziando sin da oggi a comportarsi come nel mondo in cui vorrebbe vivere domani.
Serve a poco lamentarsi delle ruberie, se poi rubiamo noi stessi, con la scusa che “tanto lo fanno tutti”. Dobbiamo trovare la forza di smettere per primi, sperando che anche gli altri seguano al più presto il nostro esempio.
Non é facile, certamente, e il panorama disastroso che abbiamo di fronte non aiuta certo a risollevare lo spirito. Sappiamo però anche una cosa, che in qualche modo può esserci di conforto: quel disastro lo hanno fatto uomini come noi, e quindi nulla vieta che altri uomini possano ripararlo. Devono solo provarci.
Il conto alla rovescia é cominciato.
Massimo Mazzucco