Dopo i falchi e le colombe, eccoci ai corvi. L’epilogo della cosiddetta Seconda Repubblica che ha travolto la partitocrazia a cominciare dal Pdl, trascina anche il Vaticano. Il mondo cattolico che ha sempre appoggiato il centrodestra si sfalda assieme a Formigoni contro il muro delle inchieste giudiziarie. Da Daccò al maggiordomo del papa, da Belsito a Lusi, emergono tutte le vendette di un ambiente, quello grigio che collude religione e politica e che per intere generazioni ha rappresentato il potere intoccabile. Tra un’Europa che naviga al buio alla ricerca dell’euro perduto e una presa di coscienza in massa della fine di un modello di economia drogata, si fa largo la Lega che medita di lasciare il parlamento di Roma per tentare di ricostruirsi una credibilità al Nord che non avrà più. I colonnelli leghisti fanno i fessi solo con chi li vota. In realtà hanno capito che se viene meno una valuta monetaria, viene meno lo stesso Stato unitario. L’euro sta già per essere rimpiazzatio dagli scec in circolazione a Napoli mentre a Parma il M5s medita di introdurre una propria moneta come ai tempi del Ducato. Napolitano e i partiti vecchia maniera sono relitti di un’istiruzione, quella centralista di Roma, che procedono per inerzia solo per dare l’impressione di contare. In realtà il Paese s’arrangia come riesce, coeso soltanto nel vedere lo Stato vorace come un’entità da fregare e da cui stare alla larga. Poveri e ricchi sfidano la propria sorte in un’attesa senza appuntamento con un modello di economia tenuta in vita con rigore e crescita. Non durerà. Non può durare. L’ex ministro degli esteri tedesco Fischer che dichiara al Corriere di non vedere soluzioni alternative a guerre civili in un’Europa impoverita, divrebbe quanto meno indurci a riflettere in che situazione inedita ci siamo cacciati. Benedetta liretta prega per noi…

Un pensiero su “Europa buiocratica”

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