Dai ladri non ci salveranno i cretini. Come molti di voi, anch’io vedo con favore la crescita nel paese della rivolta contro gli abusi e i privilegi  di palazzo, e non mi spaventa l’antipolitica né il populismo. A volte serve. Ma sull’onda di Beppe Grillo (…) sta montando una controfigura dell’antipolitica e antiintelligenza, una forma di cretinismo mediatico giudiziario che addita falsi bersagli e stupidi obiettivi da rimuovere con una ventata di giustizialismo idiota. Vi faccio qualche esempio concreto. Per esempio, è una demenza stabilire un tetto di 2 legislature ai parlamentari. Una norma imbecille“. Marcello Veneziani su Libero 16 settembre 2007

Una ventata di signorilità ha investito l’Italia. E, fra un festival filosofico e l’altro, «intellettuali e pensatori si sono affrettati o accodati a commentare il trasgressivo successo» del Vaffanculo di Grillo. Così segnala Alberto Arbasino che ora annuncia l’«imminenza dell’altrettanto blasonato e secolare “vai a cagare”»”. Antonio Socci, Libero del 18 settembre 2007.

Avere come nemico «il diavolo» offre posizioni di rendita rassicuranti. Permette perfino di poter aspettare un decennio nel quale «per motivi anagrafici» il comicopredicatore Beppe Grillo prevede di togliersi dalle scatole «Andreotti, Cossiga, Berlusconi, Napolitano e Gianni Letta». È questa l’illusione collettiva che un certo radicalismo coltiva: senza rendersi conto che demonizzare gli avversari, soprattutto in politica, contribuisce a rafforzarli, se non a renderli eterni.” Massimo Franco in “Professione incendiario” Corriere del 24 dicembre 2009.

Tra i motivi delle manovre di Geronzi per convincere i soci Telecom a sostituire Bernabè con un manager di fiducia, c’è “di aver lasciato Beppe Grillo urlare dagli schermi de La7 le sue invettive contro Tronchetti Provera e lo stesso Geronzi“. Giovanni Pons su “Repubblica” 15 ottobre 2009.

Renato Schifani e Beppe Grillo non si incontreranno per colpa della videocamera che il comico voleva portare con se per registrare il faccia a faccia sul destino della proposta di legge popolare dei grillini per lasciare fuori dal Parlamento gli inquisiti. Un testo che ha raccolto 350.000 firme. Ma il presidente del Senato non ha gradito la presenza “tecnologica” e il colloquio è saltato. Quella della videocamera, ha spiegato Schifani è «una modalità che non ho gradito». Dai giornali dell’8 gennaio 2010.

Lo show di Beppe Grillo in Piazza Nettuno manda (quasi) a monte 2 matrimoni in Sala Rossa. E fa scoppiare in lacrime una sposa, disperata per le promesse nuziali oscurate dai volumi altissimi del comizio del comico-politico che ieri ha lanciato davanti a 400 persone il suo ‘Movimento a 5 stelle’. Perde le staffe persino il recordman dei matrimoni Maurizio Cevenini, che non ci pensa su 2 volte e chiama la polizia“. Repubblica Firenze 17 gennaio 2010.

E Grillo esalta Di Pietro giustiziere“. Aldo Cazzullo in prima pagina sul Corriere 9 marzo 2010.

Grillo sul palco arringa la folla, la scalda, cede la parola ai candidati che incita e coccola...” Aldo Bizzaro su Repubblica Torino 15 marzo 2010, parlando della campagna elettorale delle regionali.

A protestare come Grillo non si cambia niente“. Silvana Mura (Idv) a commento del risultato delle regionali del 2010 in Emilia Romagna.

«Il risultato del M5S in Piemonte, una cosa estremamente spiacevole con cui però confrontarci» Pier Luigi Bersani a commento dei risultati regionali in Piemonte nel 2010. “Il disastro perfetto a Sinistra” il commento di Rutelli a proposito del successo del M5S rispetto all’Idv, 31 marzo 2010.

“I blog al posto delle sezioni Grillo boys, rifugio dei delusi“. Michele Smargiassi su Repubblica Bologna 13 marzo 2010.

Grillo attacca De Magistris. I suoi fans: sbagli (…) usa lo stesso tono Beppe Grillo, sia per parlare di Pier Luigi Bersani o di Luigi De Magistris. Poco importa. Usa il gelido sarcasmo del web”. Alessandro Arachi sul Corriere del 2 aprile 2010.

(continua alla prossima)

Un pensiero su “Bazar di chicche su Grillo”

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