Non avevo mai avuto occasione di sintonizzare il televisore per una serata intera su Odeon tv. L’ho fatto lunedì scorso, in attesa di vedere “Venerabile Italia” di Licio Gelli. Ebbene, ho constatato che i partiti di Berlusconi, oltre che controllare Raiset, sono pure clienti della prima serata di Odeon! Cominciata con “Serata prime donne” salotto tutto mulìebre in cui la conduttrice e deputata berlusconiana incompatibile Elisabetta Gardini, ha chiesto alle sue ospiti accomodate in poltrona se nella televisione italiana sia mai esistita la censura. (!!) Domanda cui aveva già  risposto in apertura di trasmissione l’autore Rai Loris Mazzetti, che durante il suo intervento telefonico ha rimpianto di non poter essere presente alla corte della Gardini per diritti di esclusiva che la Rai gli rivendica. Alla Gardini dev’essere sfuggito il succo di quella telefonata, tanto che ha girato la patata alle ospiti.
Giovanna Minotti, giornalista del quotidiano “Il giorno” é stata la prima a rispondere con qualche secca e succinta verità . Un’autrice di programmi Mediaset anziché rispondere alle domande le ha ribaltate, mentre Luana Colussi, nella parte di talentuosa incompresa, ha glissato l’argomento prendendosela coi reality.
Già  nota per le figuracce sulla Consob, Elisabetta Gardini ha tentato di smentire il breve intervento di Gianni Barbacetto sulla cacciata di Enzo Biagi dalla Rai, sostenendo che se ne andò per scelta dietro lauta ricompensa. Disinformata o bugiarda, la Gardini incompatibile ha dato man forte alla panzana già  espressa dal suo presidente piduista di partito azienda.
In “Serata prime donne” c’é stato spazio anche per la deputata leghista Carolina Lussana, che in collegamento telefonico ha fatto sapere di essere in procinto di vestire i panni della conduttrice incompatibile su Odeon proprio come la Gardini. Notizia salutata con calici di vino rosso apparsi come d’incanto fra le dita delle “prime donne”, tracannati fino ai saluti finali.

Chiuso il primo siparietto, prima di “Venerabile Italia” é andato in onda per un’oretta Vittorio Feltri fintamente intervistato da Roberto Vallini. Un’oretta di chiacchiere su ciò che apparirà  il giorno successivo sul quotidiano “Libero” cooperativa farlocca destinataria di 6 milioni e mezzo annui grazie all’appoggio del partito monarchico farlocco. Feltri ha rinverdito gli esordi politici di Umberto Bossi dei primi anni ’90 senza toccare minimamente le mostruose contraddizioni della Lega nord roman ladrona di oggi. Uno spazio pagato da qualche vena Pdl per un polentone di dichiarazioni vendute come ovvie.

Ecco alle 22,20 il terzo programma di serata sponsorizzato Pdl “Venerabile Italia” introdotto da una conduttrice assai sgrammaticata e dalla fonetica romena, che fra gli ospiti in studio ha presentato in veste di scrittore anche Umberto Cecchi, senza dire che era già  stato candidato alla Camera col centrodestra e senza dire che é il direttore di Canale 10, la televisione toscana del circuito Odeon in cui quel cesso di trasmissione é stata registrata. (!!)
Ebbene, durante la serata é stato rivalutato il ruolo della massoneria, si é parlato di fascismo con toni nostalgici falsamente contraddetti da Marcello Veneziani, articolista della prima pagina di “Libero” che nei suoi interventi esterni registrati ha disquisito di “etica fascista” asserendo che il partito razzista di Benito Mussolini fu espressione del sindacalismo di sinistra, e che con la tradizione di destra non ha mai avuto niente a che spartire. Idiozie per nulla messe in discussione dalla conduttrice sgrammaticata che, anzi, chiedeva commenti ai 3 vecchi fascisti mascherati da intellettuali accomodati nello studio.
La faziosità , motore di “Venerabile Italia” nello studio a sfondo azzurro come il tg1 che serve a incutere tranquillità , si é rafforzata nelle dichiarazioni di Aldo Mola (non Moro) con osservazioni tipo “I fasci rappresentano un’ideologia democratica” e con alcune massime sputate da Massimo Griffo, che con tono rassicurante anticipava Licio Gelli ai telespettatori dicendo che la massoneria, pur nelle sue deviazioni, non é un’entità  da temere. Anzi!
Gelli é apparso quasi a fine trasmissione per un solo minuto, in cui ha rinverdito l’emozione vissuta durante l’incontro con Benito Mussolini che lo nominò ispettore nazionale del fascismo.
Fra gli ospiti “esterni” da ricordare, oltre che Giulio Andreotti, anche un giulivo Marcello Dell’Utri intento a leggere alcune frasi estratte dai diari pataccari attribuiti al Duce ritrovati a Ginevra. A tal proposito la conduttrice ha precisato: “Non c’interessa sapere se i diari ritrovati da Dell’Utri siano autentici o meno, c’interessa l’analisi di Dell’Utri” Bene, tutto chiaro.

Morale: Odeon ha trasmesso un programma televisivo che ha fatto apologia del fascismo con bugie, affastellamenti e revisionismo.
Ieri, Giovanni Valentini su Repubblica scriveva ciò che sappiamo da decenni, ossia che la pubblicità  televisiva chiara (e occulta) influenza tutta la società : dai bimbi che ingrassano mangiando merendine agli adulti che si indebitano per comprare ciò che non si possono permettere.
Io aggiungo che non é soltanto la pubblicità  ad influenzare la società  ma anche e soprattutto le trasmissioni giornalistiche vendute come imparziali, in realtà  pilotate perché pagate da precisi partiti che vendono fumo.
Le trasmissioni giornalistiche vendute dovrebbero avere il bollino del partito che le paga come accade per le telepromozioni.
Nell’attesa che Odeon replichi un nuovo lunedì sera giornalisticamente venduto a Berlusconi mi chiedo dove siano le authority e l’ordine dei giornalisti.

29 pensiero su “Su Odeon é ode al fascio”
  1. Caro Daniele, io non ho avuto il coraggio di guardare simili oscenità ….mi sarei sentita male, mi sarei arrabbiata e mi sarebbe venuto da vomitare….certo che ‘ste schifezze succedono solo in Italia…..

  2. ma non vedo cosa ci sia di scandaloso, dato che esiste la liberta’ di espressione. Sto vedendo la trasmissione in streaming e la trovo interessante, uno spaccato ed un’analisi del tempo che fu, un tempo sicuramente migliore di questo. Imparate qualcosa teste vuote!

  3. completamente OT
    Chissà  perché in questi giorni mi é ritornata in mente con insistenza una frase di Cesare Pavese: Un paese ci vuole, non fosse che per il gusto di andarsene via. Un paese vuol dire essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’é qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti. Ma non é facile starci tranquillo…
    ciao daniele ciao blog

  4. Grazie Daniele per quello che scrivi, é sempre confortante per me. Mi ritrovo in tutto quello che dici, ma il mio terrore é che devo constatare che intorno a me le persone non capiscono, non vogliono capire, sono telecomandate dai TG di regime e dalla stampa asservita in generale.
    Cerco di diffondere idee diverse, presto libri, segnalo blog, parlo con le persone che mi circondano, ma, a parte i miei pochi amici, mi trovo davanti ad un muro di gomma: nessuno pensa con la sua testa, nessuno fa autocritica, nessuno ha voglia di cambiare le cose.
    Ti voglio quindi ringraziare per essere una voce fuori dal coro, una testa pensante, un coraggioso che dice quello che pensa. Ti prego, continua così! Un saluto.

  5. ‘A tal proposito la conduttrice ha precisato: “Non c’interessa sapere se i diari ritrovati da Dell’Utri siano autentici o meno, c’interessa l’analisi di Dell’Utri” Bene, tutto chiaro’

    LOL

    Non ho visto il programma ma a quanto sto leggendo dev’essere stato davvero raccappricciante!

  6. Nel 2008, in Italia, sentire ancora un uomo che dice “l’opposizione non deve essere nemmeno ascoltata” é qualcosa di sconcertante.

    Un uomo che preferisce un governo piegato solo su se stesso, chiuso al confronto, può solo portarci all’oblio e alla dittatura.

    Queste condizioni, portano “beneficio” solo a pochi, anzi pochissimi, tutti gli altri diventano schiavi del più forte.

    Se é questa la ricetta per il bene comune, allora quest’uomo non ha capito nulla in tutta la sua vita, oppure a capito fin troppo, ed é uno di quelli che vuol far parte della ristretta cerchia dei potenti.

  7. Estratto dall’articolo “Silvio riscrive la storia” di Gomez sul L’Espresso:

    …….. Dell’Utri cercava di intervenire sul mondo degli intellettuali con il settimanale “il Domenicale” annunciando la scoperta dei falsi diari di Mussolini e spiegando, subito prima delle elezioni, che il Pdl ” avrebbe revisionato i libri di storia, ancora oggi caratterizzati dalla retorica della Resistenza”…………….

  8. Ciao Daniele, aspettavo un tuo articolo su questo argomento.
    Io mi “sono costretta” a vedere la trasmissione, ma solo quella, e nell’attesa facevo altro, quindi non ho visto il salotto della Gardini (per fortuna).
    Ho già  espresso il mio commento sul blog propio quella sera (l’avrai letto?), facendo anche un piccolo riassunto della trasmissione: argomento trattato e ospiti; e difatti ebbi l’impressione di un revisionismo del fascismo e rimasi perplessa quando gli ospiti dissero che la massoneria non é un’istituzione da temere, ben sapendo che di lì a poco ci sarebbe stato l’intervento di Gelli.
    Che dire? Che il “programma di indottrinamento” seguita a pieno ritmo attraverso programmi distrazione di massa sempre più beceri, informazioni su tg e trasmissioni giornalistiche sempre più “raffinate” nel falsare e distorcere la realtà  presente, futura e anche quella passata.
    Mi chiedo come faremo a fermare tutto questo… a volte mi sembra che non ci sia scampo e che saremo costretti a soccombere…

  9. Mi complimento per i tuoi articoli e mi chiedo perché il tuo blog é poco visitato.
    Certo vedere quella tv di CESSO avete un bel coraggio,io quel canale non l’ho mai visto e non sono nemmeno curioso

  10. ” Nell’attesa che Odeon replichi un nuovo lunedì sera giornalisticamente venduto a Berlusconi mi chiedo dove siano le authority e l’ordine dei giornalisti.”

    Al CESSO naturalmente.

  11. grazie Daniele! Sia del link al filmato della Gardini sia delle altre cose che non ho visto nel salottino ULTIMEDONNE!!
    Per quel poco che ho visto e registrato la trasmissione era uno spazietto scandaloso! Un saluto

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