Se la manina che sfiora il culo di Greta è quella di un tifoso va crocifisso.
Se la manina che s’appoggia direttamente sul culo di Greta è quella di Luciano Moggi è una goduria.
Quel Moggi che per Gianni Agnelli era “il nostro stalliere”, lo ricordiamo per lo scandalo Calciopoli. Condanne penali, radiazioni sportive, retrocessione in B, revoca di due scudetti truccati…
Al netto del fatto che una denuncia per violenza sessuale a Moggi farebbe un baffo, alla Beccaglia non è passato neanche per l’anticamera del cervello di indignarsi per quella palpata sulla natica.
Niente Casellati e Boldrine a gridare allo scandalo sessista.
Il dramma vero è successo solo ad Empoli, dove una velina travestita da giornalista che s’atteggia da pin up (mica la Gabanelli), fa uno stand-up senza bodygard fuori da uno stadio sul percorso dei tifosi perdenti e allunga il microfono a uno squinternato che dice volgarità.
Una professionista del dilettantismo. Il lavoro da giornalista Greta lo deve ancora imparare.