Caro Luigi Di Maio, ti ritrovi al timone del barcone 5 stelle stracarico di elettori, ma non hai la patente per guidarlo. L’Ammiraglio Beppe ti ha abbandonato, come un qualunque Schettino. T’improvvisi esperto pilota, ma il tuo equipaggio non può che accettare la tua rotta. Stai imbarcando cazziatori alla De Falco, giusto per ingentilire le onde della traversata solitaria. Sei giovane, hai una buona vista, ma navighi a vista. Stai facendo pratica senza conoscere la teoria. Senza esperienza hai poche difese contro gli squali affamati che attendono i tuoi prossimi passi falsi: quelli più pericolosi sono le banche, l’Europa, le lobby, e giù giù fino agli italiani. Molti dei quali non sanno nemmeno cosa sia il Movimento 5 stelle. Non ne conosco le origini, non ne captano il senso, sono rimasti alla magica crocetta nell’urna senza cambiare loro per primi, lo concepiscono come un partito. Ecco, tu sei il suo suggello. Da una My Luxury addobbata di democrazia e trasparenza, lo hai ridotto a una chiassosa chiatta affollata di disperati pasdaran in aspettativa. Che ha già iniziato a imbarcare acqua, mentre tu, dal tuo bunker senza streaming in cui scegli chi vuoi per i collegi sicuri, rattoppi i buchi con pezzi di Non Statuto e con gli euro (alla faccia del referendum). I pasdaran ti ammirano mentre tu azzardi i tuoi pericolosi “inchini al Giglio” magico di Cernobbio. Il voto di quei disperati a bordo sono i remi della tua speranza personale. Ma il mare è vasto, e per proteggerti servirebbero esperti motori a cervello che riparino con sana autocritica le volute di certi leccaculi spacciati per capaci che ti circondano. Di questo passo il Movimento affonderà e i naufraghi dovranno nuotare insieme a te con gli squali al culo che vi divoreranno. Intanto io, Beppe, Becchi, Pizzarotti e altri pionieri della nave super-lusso abbiamo nuotato verso il riparo con sufficiente autonomia per evitare le chiatte. Del resto, di promesse da marinai alla Tsipras ne abbiamo già viste troppe. Meglio lasciarti al tuo corto destino. Noi facciamo a meno dei partiti.