“Béstie” con la “e” chiusa, l’ha pronunciato Matteo Renzi. “Verme” lo ha detto Matteo Salvini. “Orango” all’ex ministro Kyenge lo disse Roberto Calderoli. “Roma merda” l’ha intonato in radio a celebrazione del suo nostalgico passato di ultras l’assessore capitolino del Pd Stefano Esposito. Per Filippo Ceccarelli su Repubblica, “nulla a che fare con quell’altro campione del turpiloquio professionale che è Beppe Grillo“. Colpevole di aver detto “zombi” e “cadaveri“. Proprio perché questi due sostantivi non hanno nulla di animale, a fianco di quel titolo dedicato all”insulto animale” su La Repubblica di oggi ci hanno messo la faccia di Grillo seguita da quella di Salvini e Renzi, messi sotto, raffigurati come una sorta di imitatori contaminati dal comico cattivo. Esempio di trivialità giornalistica scorretta, parziale e serva di un editore miliardario (De Benedetti). Che invertebrati!