Agosto 2010, governo di Silvio Berlusconi, Giorgio Vittadini, fondatore della Compagnia delle Opere e numero uno del meeting Comunione e Liberazione, da berlusconiano, dice da Rimini: «Non si può continuare a vivere Berlusconi come un demonio o un demiurgo. Questo governo, non uno tecnico o istituzionale, deve andare avanti per 5 anni perché è quello uscito dalle elezioni e poi perché la priorità oggi è la crisi economica. Ha comunque controllato i conti pubblici, e sta cominciando a metter mano al federalismo, al welfare, all’università».
Agosto 2012, con Berlusconi l’Italia fallisce, arriva il governo tecnico di Mario Monti. Giorgio Vittadini diventa tecnico-montiano e dice: «Voglio vedere se c’era qualcun altro capace di fare quel che sta facendo Monti. Eravamo quasi in serie B. Ora lui sta cercando di rilanciare l’Italia». E aggiunge: «Il centrodestra non è riuscito né a contrastare la crisi né a fare la rivoluzione liberale. Il centrosinistra ha più volte fallito per i suoi contrasti interni e il suo vetusto statalismo spacciato per progressismo».
Agosto 2013, governo di Enrico Letta di centrosinistra e di larghe intese. Giorgio Vittadini smette i panni del tecnico. Diventa lettiano, antiberlusconiano, di larghe vedute e dice: «Letta è il premier della sussidiarietà, del rapporto pubblico privato… Se anche si riterrà danneggiato, Berlusconi deve accettare le decisioni della decadenza dal Senato. Per il bene del Paese, il bene suo. L’importante è che non si vada alla caduta di questo governo… Mi ha colpito la sintonia e l’amicizia tra i ministri Alfano, Lupi e Letta. E’ l’immagine dell’alternanza in un Paese normale. Senza demonizzazioni. Per il bene comune. Non inciucio. Possibilità di costruire insieme».
Agosto 2014, governo Matteo Renzi, grande assente al meeting. Giorgio Vittadini si fa renziano per l’occasione e dice: «Renzi non viene al nostro raduno? Noi facciamo il tifo per il suo governo. Guardiamo con speranza alla sua azione, sarebbe una tragedia se fallisse».
Agosto 2015, governo Renzi praticamente fallito e tenuto insieme con lo scotch, oltre che grande presente al meeting. Giorgio Vittadini, da renziano sinistroide, dice: «Si può dire che Cl non è più di centrodestra. Comunque da tempo il Pd non è più un partito non votabile».
In Italia va avanti gente così. Con la lingua sempre umida e pronta a gustare tutte le natiche. Povera Italia.