Ci sono i voti, ci sono gli eletti, ci sono gli stipendi abbassati, ci sono le prime azioni concrete, c’è l’attenzione dei media di regime. Ma soprattutto c’è la rivoluzione culturale! Insomma, c’è tutto quello che potrebbe sognare ogni leader del mondo nel paniere di Beppe Grillo. Chi, oggi, in Italia è più influente di lui? Chi oggi più del comico ha visibilità su giornali e tivù? Chi, più dei media di regime che hanno parlato del “guru” solo e soltanto in male, hanno contribuito allo straordinario risultato ottenuto nelle urne siciliane dal suo MoVimento 5 stelle? Chi, oggi, più di Beppe Grillo orienta opinioni e prese di posizione su tutti i giornali e la blogosfera italiana su ogni argomento? Dovremmo essere tutti d’accordo che Grillo oggi è l’uomo più influente e quindi più potente d’Italia. Grillo sogna una politica partecipata per il tramite di eletti che operano nelle istituzioni al solo fine dell’interesse colletivo. Per Grillo, politica partecipata significa conoscenza, consapevolezza e responsabilità individuale.

Il cittadino nelle istituzioni è il tutore dell’interesse collettivo e della vita pubblica. L’eletto appartiene a tutti e tutti appartengono a tutti. Come tutti gli esseri umani, anche Grillo ha opinioni condividivisibili o meno. D’accordo con lui o no, rimane indubbia la sua formidabile capacità di catalizzare le piazze. Il suo talento comunicativo si valorizza per mezzo della Rete. Il solo strumento che Grillo, giustamente, difende e ritiene utile alla causa della vita pubblica e della politica partecipata. Grillo propone soluzioni sintetiche a temi “macro” di economia, relazioni internazionali, ambiente, informazione e di chi più ne ha più ne metta. Un solo tallone arrovella il mio cervello di cittadino pensante. La sua ostinazione a voler allontanare gli attivisti dalla televisione e dal dibattito. E’ un cruccio che non capisco e che mi trova in disaccordo col comico.

Lo dico io che di tivù ne ho fatta tanta quanto lui, si e no per 15 anni anche se a livello locale. L’ho vissuta davanti e dietro le telecamere. Da dipendente e da direttore, da moderatore e da aspirante politico. Oggi la tivù la vivo da cittadino libero continuamente chiamato a dire la mia nelle trasmissioni come simpatizzante del M5S. Io ci vado gratis non certo per apparire, ma perché sento il dovere di dire ciò che penso nonostante le dinamiche viziate dai tempi e dal contradditorio che contraddistinguono i format catodici. Ci vado solo se l’argomento mi interessa. Non mi addentro in tematiche che non mi appartengono e alle quali non partecipo col movimento (finora in poche riunioni). Non parlo da leader. Parlo e a volte alzo la voce da cittadino pensante. Ebbene, penso che la televisione sia (ancora) a suo modo utile alla causa della trasformazione culturale che Grillo ha attuato con la creazione del M5S. Certo, come tutte le cose, anche la tivù va saputa usare. Cosa che, probabilmente, molti attivisti e molti eletti del M5S non onorano fino in fondo perché non avvezzi ai palchi e alle dinamiche della comunicazione televisiva che richiede fermezza e poca emozionabilità: classica trappola in cui molti attivisti cadono a farsi divorare dai lestofanti dei partiti.

Ritengo gli attivisti del M5S che vanno a Ballarò o da Gad Lerner, cittadini pensanti che agiscono per senso di dovere, lontani dal bisogno di apparire. Ritengo lo facciano per esprimere nel contesto televisivo l’umore dei loro elettori. Ritengo debba far parte della libertà e della responsabilità di ognuno prendere parte a un dibattito televisivo. Anche quando davanti c’è una insopportabile corte di ospiti servi di lobby e dei partiti. E’ lì che l’attivista o il portavoce può giocare il proprio ruolo, sbugiardandoli tutti uno a uno. E’ anche così che si diffonde la rivoluzione culturale. E’ anche lì che il portavoce può sacrificarsi all’impareggiabile confronto esponendo la propria politica con convinzione. La convinzione in tivù può avere la stessa efficacia di un solitario video su Youtube. Convinzione, conoscenza e consapevolezza sono per il cittadino i migliori virus per contagiare quella rivoluzione culturale che il M5s ha già avviato nella politica attiva. Convinzione, conoscenza e consapevolezza sono il miglior disinfettante anche per la tivù, non solo per le istituzioni. Ne so qualcosa io, che quando vengo chiamato dai conduttori per andare ai talk show mi sento chiedere se ho preferenze per la presenza di tizio piuttosto che di caio. La mia risposta è sempre la stessa: “Invita chi vuoi” al contrario di molti lestofanti dei partiti che disertano l’ospitata se in studio ci sono io. Tra di loro ci sono volti noti nel panorama politico italiano: dall’ indagato per tangenti Davide Boni all’altro indagato di truffa e peculato del Pdl Massimo Buscemi, genero di Daccò, è un elenco crescente di fuggiaschi. E’ l’effetto contrario che si ottiene quando si diventa inattaccabili. Più quella lista si allunga, più i talk show si disinfettano da nani e ballerine. Sapete che onore andare in tivù da invitato evitato?

P.S. Domani, domenica, parteciperò all’inconrto del MoVimento al Cristal palace di Bergamo; lunedì sera sarò ospite ad Iceberg su Telelombardia.

3 pensiero su “Non sono d’accordo con Grillo sulle tivù”
  1. Secondo me Daniele il tuo è un errore grandissimo. La rivoluzione culturale portata avanti dal M5S non può passare attraverso il medium televisivo.Non può e non deve.
    Sono i cittadini a dovere informarsi su cosa è il M5S non il contrario.E’ questa la rivoluzione culturale che si vuole dare a questo paese:il cambiamento passa attraverso un salto volontario di consapevolezza. Capire cosa è la conoscenza, l’informazione e quale è il suo potere. Il vettore televisivo non permette questo. Tu vai in televisione…puoi fare tutta la propaganda che vuoi al M5S…ma non sarai nient’altro che un attore. L’attore in un’arena. Puoi avere tutta l’abilità oratoria che vuoi ma sarai già superato in partenza. Il politico di professione sa mentire. Conoscenze i meccanismi del consenso. Sa come vincere un contradditorio..e soprattutto sa benissimo come non perderlo. Tu nostri i muscoli e dici di essere il più pure e il piu forte. Arrivo uno del PDl e fa lo stesso. Finisce per dire le tue stesse cose…che è quello che la gente vuole sentire: rinnovamento, ricambio, politica nuova, democrazia diretta, ecologia. Tu risponderai..voi del PDL non potete farlo dite bugie..avete fatto l’opposto quando eravate al governo. Lui snocciolerà cifre, dati dei successi del governo passato poi userà il piccolo grande scandalo del momento (gestione potere, democrazia interna,un Tavolazzi, Favia,Salsi qualsiasi)per spalmare la nutella. Tu vuoi ribattere…peccato..il tuo spazio è finito. Lo spettatore..vi vede e valuta…alla fine pensa…”Questi sono tutti uguali…solo che l’altro è più deciso, meno aggressivo, più accomodante..sembra dare l’impressione di sapere meglio di te di cosa sta parlando.Mi da più fiducia”. Finisce così. Perchè la gente è cresciuta..educata dalla televisione. Il pensiero televisivo…è così…è uno slogan…il brivido condensato di un’emozione.E’ un canale deformato dal taglio editoriale, deformato dal tempo a disposizione per potere esprimere il proprio punto di vista…e dalla cornice…NON C’E’ SPAZIO PER INFORMARE. I rappresentanti del M5S finirebbero …non sconfitti ma STRITOLATI. La rivoluzione culturale passa attraverso un ipertesto. Passa attraverso la SCELTA VOLONTARIA di dedicare parte della propria esistenza a informarsi non attraverso quello che dicono i politici e attraverso le facce che hanno (che sono gli unici due dati valutabili in tv)..ma attraverso i risultati della loro carriera politica se la hanno..e della loro coerenza d’azione.Se le persone sapessero che i comuni in dissesto economico a rischio fallimento…sono equamente divisi tra amministrazioni di centro destra e centro sinistra…capirebbero..che chi ha amministrato il bene pubblico anche solo a livello locale…in questa maniera…non può riempirsi la bocca con la parola rinnovamento della classe dirigente.Ma non lo sanno. In tv tu puoi anche dirlo..vai ad Agora, vai a 8 e mezzo, vai a Ballarò…lo dici…ma un secondo dopo c’è la Santanchè che ti snocciola altri dati antitetici ai tuoi suggeriti nel suo micro auricolare a induzione magnetica dal suo tink tank di esperti della comunicazione.I suoi non sono autentici ma sono verosimili e parziali riepiloghi di cifre, numeri commissionati a enti di controllo (deposito di trombati della politica) che hanno il solo scopo di creare scompiglio , disorientamento all’orecchio dell’ascoltatore medio..che l’opinione se la forma solo in tv. Non è possibile migliorare questo livello di confronto televisivo. In televisione non sei tu a stabilire il livello. Sei solo un attore. Il livello lo stabilisce il regista e lo sceneggiatore..tu puoi cercare di stravolgere tutto uscendo dal tuo ruolo..ma un secondo dopo…l’inquadratura è già da un’altra parte.

  2. Caro Daniele, salve e ben trovato. Mi chiamo Telemaco e vorrei garantirle la mia stima ed immensa considerazione per il lavoro eccellente che svolge. Ciò detto, però, non sono d’accordo con Lei sul ruolo che in QUESTA fase possono avere i “grillini” in uno studio televisivo. Essenzialmente perchè sono distanti “anni luce” dalle dinamiche contorte della tv ed io, che sono un grillino della prima ora, sono dispiaciuto quando la “figura” dell’esponente di turno del Movimento “non è all’altezza”. Persone come Beppe , Lei stesso! oppure Cancelleri in Sicilia (che ho seguito su internet) farebbero sicuramente bene in un consesso televisivo ma…la delusione nel non aver saputo rispondere a tono a certe domande, la cui occasione è andata persa (e non tornerà),rimane cocente. In QUESTO momento in cui la gente che non conosce il Movimento magari per la PRIMA volta ne vede un esponente e deve decidere (anche solo superficialmente) se FIDARSI o meno della sua preparazione, proiettando inconsciamente il giudizio su TUTTO il Movimento,può rimanere insoddisfatta e continuare a non considerare di approfondirne la conoscenza. Può senbrare esagerato ciò che le dico ma io stesso che “predico” continuamente la buona novella con tutti i miei conoscenti e parenti ed amici, mi trovo in difficoltà di fronte ai commenti “del giorno dopo” da parte di coloro che ammorbo con le mie chiacchiere e, certo, non mi aiutano le diatribe che puntualmente nascono nel Movimento in seguito a ciò. Non demonizzo l’uso della tv ma in questa fase di sviluppo del Movimento cresciuto SOLO grazie alla Rete, di errori se ne fanno già tanti e non mi sembra il caso di “incasinarsi” ulteriormente: la presenza televisiva va gestita professionalmente se è vero, come è vero, che ancora si vincono le elezioni americane con la tv! Perciò non sarei così critico con Beppe e rimanderei ad un “dopo” queste presenze che, purtroppo, non sono ancora all’altezza della “responsabilità” che rivestono nell’interesse del Movimento e, nell’attesa di imparare, si rischia di rimetterci troppo. Sono le persone come lei e poche altre che, almeno per ora, fanno al meglio il loro lavoro. perciò continui con forza e coraggio in attesa di momenti piu’ adatti da parte dei nostri esponenti.
    La saluto con gioia
    Telemaco Millefiorini

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