Atene è in rivolta, il parlamento greco è assediato da migliaia di cittadini che non hanno più niente da perdere. La Grecia detta la strada all’Italia nonostante qui, il condannato per resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale Roberto Maroni, si inventa le tasse per i cortei. Dovrebbe cominciare la Lega a pagare i danni arrecati con le ampolle, coi giri padani, i soli delle Alpi e con le pagliacciate dei suoi 4 crucchi armati di bandiere verdi a Venezia ad insultare il Tricolore. Darebbe finalmente un esempio di civiltà e civismo. Altro che le stronzate di Bossi su Tosi.
Atene è in rivolta e qui in Italia nessuno ne parla. Le tivù badano alla prescrizione e al proscioglimento del basista compare di Lavitola, ma nulla dicono dell’imputazione delle 11 teste di legno del puttaniere al processo Mediatrade: compresi il figlio Piersilvio e l’amico Fedele.
Atene è in rivolta e noi siamo in guerra. Se questo governo non va a casa o in galera saranno guai seri per chi non può permettersi di lasciare l’Italia. La crisi è soltanto all’inizio. Berlusconi ha le ville ad Antigua e tanti milioni al sicuro. Ha parlato di “via di fuga” al suo codazzo di cortigiani di partito radunati a palazzo Grazioli. Dopo le poltrone di viceministri e sottosegretari la posta in gioco sono i posti sull’aereo privato in fuga per amici e famigli di alfano ghedini e cricca. Merkel, Sarkozy e Lagarde riuniti a Bruxelles per parlare di “trattati europei” discutono di come normare l’uscita della Grecia e dell’Italia dall’euro, riempendo così un vulnus costituzionale. Prepariamoci alle lire “la vendetta“.

Un pensiero su “Grecia alle rivoluzioni, Italia ai Maroni”

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