Ci risiamo con la legge ammazza-blog. Il governo italiano non sa come fermare la libera circolazione delle informazioni in Rete e, dunque, si inventa la multa da 12 mila euro al blogger che non rettifica la frase, la parola piuttosto che il concetto. Da quanto si capisce, pare che sarà il Viminale a sollecitare il server del blog incriminato affinché oscuri il post o addirittura l’intero sito. Potrà farlo senza magistratura di mezzo. Potrà, farà…
In realtà con questa norma non si andrà da nessuna parte perché è talmente criminale e incostituzionale che al primo “colpo” ci sarebbe subito un ricorso alla Consulta. Maroni, Calderoli, Brunetta, Bondi, Gasparri e cervelli di quella portata non hanno ancora capito che la Rete non si ferma. Non hanno ancora capito che cercare un espediente per limitare la libera circolazione delle informazioni può soltanto produrre l’effetto contrario.
Continuo a non capire queste mobilitazioni di piazza da parte di giornalisti e blogger intenti ad arginare azioni di un governo morto che non può più girare per strada nemmeno da camuffato. Continuo a non capire perché semplicemente non si ignorino queste inziative di legge con la semplice disobbedienza.
Quanti sono i blogger italiani? 10 mila? 100 mila? e i titolari di canali su Youtube o di profili di Facebook? 20 milioni? Dove credono di andare Alfano o Mastella con quel decreto ridicolo? Io, nel mio piccolo, proseguo la mia strada col solo intento di non tradire le migliaia di lettori che visitano questo blog ogni giorno. Domani vi confermo se riuscirò a cominciare lunedì 3 ottobre con l’inedito web-giornale “Contatto”, o se al massimo dovrò slittare a metà settimana. Ci sarà informazione libera, comprovata, e soprattutto costante. Per tutti. Di destra, di centro e di sinistra. Alla faccia di quei fessacchiotti al governo che credono di zittrci. Poveri illusi.
Qui un’intervista rilasciata al quotidiano “Terra” sull’argomento.
[…] Il blog di Daniele Martinelli Pubblicato: 30 settembre 2011 Autore: aggregatore Sezione: Politica e Attualità […]