Ho ripreso ad aggiornare il blog nonostante la condanna civile che mi ha esposto al pericolo default. Una sentenza da massoneria di bassa manovalanza che continua a rimanere lì, di fronte, imperterrita, da sborsare. Ho iniziato con una prima tranche grazie alle vostre donazioni giunte tramite il mio blog e quello di Beppe Grillo che ringrazio. L’importo racimolato, purtroppo, non é sufficiente alla causa. Per oltre una buona metà dei 16.734 euro totali tra risarcimento a De Corato, spese legali e gabelle al seguito (senza aver calcolato gli interessi in caso di rateazione semestrale) dovrò provvedere non so come. Questo post non é un piagnisteo. E’ una presa d’atto che se si vuole pensare di fare libera informazione, bisogna che ci sia una rete di liberi blogger che raccolgano fondi e collaborazioni di avvocati che credono in questa causa. Quelli come me, come noi, snobbati dalla cosiddetta libera stampa che sguazza nell’indifferenza, senza editori alle spalle, che non obbediamo a nessun tipo di massoneria sia di destra che di sinistra, e a nessun diktat. Non ci pieghiamo a schemi precostituiti e a format fritti. Siamo cani sciolti attaccabili soltanto con le querele in quanto le nostre frasi, le nostre parole, é evidente che colpiscono nel segno. Ma siccome subiamo i metodi medievali applicati alla stampa di regime, siamo anche fragili. Lo sappiam tutti che non sono i soldi a restituirci l’onore. Soprattutto qui in rete, dove la reputazione é l’unico vero requisito per reggere il duro gioco della credibilità . Riconosco che non é da tutti raccogliere migliaia di euro in rete per una causa civile persa. Riconosco che la situazione mi inorgoglisce e mi fa onore. Però io ci devo ancora provare in questa vetrina piccola piccola nell’universo della rete. Mi appello ancora a chi crede nella libertà di pensiero e di critica. Chiedo, con dignità , ancora qualche contributo per ridurre il più possibile il rischio di un default che credo di non meritare. Grazie.
Iban IT08O0316501600000011199200