E’ una bella giornata oggi per il governo, una di quelle in cui la chiarezza non potrà lasciare spazio a favole o a bieche deformazioni della realtà . Ecco qualche dato: a Roma, secondo l’ultimo rapporto della Comunità di Sant’Egidio, almeno 100 mila persone vivono sotto la soglia della povertà , la disoccupazione é a livelli record, aumentano gli sfratti e circa 28 mila commercianti sono vittime di usura in una città in cui gli usurai, se acciuffati e perseguiti, non ci entrerebbero nelle già traboccanti celle di detenuti delle carceri romane. A Milano, tra “I troppi milanesi in povertà assoluta” come si legge in prima pagina, i disoccupati sono raddoppiati in meno di un anno a fronte di un sempre più diffuso impiego precario e alla massiccia chiusura di negozi e piccole attività .
Di contro aumenta la soglia dell’età pensionabile, aumenta la Rc auto, aumenta l’Irap per le imprese grazie alle nuove sbandierate 3 aliquote, aumenta l’Iva sui beni al consumo e pure le rate dei mutui a tasso variabile. Il tutto grazie ai titoli di Stato italiani offerti dal superministro Tremonti agli investitori del suk estero a prezzo di divario record dalla Germania che, anziché acquistare, sukkiano la nostra economia con speculazioni finanziarie che accelerano la corsa dell’Italia verso il default greco. Al di là della crisi economica, questo é l’effetto più devastante della lasciva gestione della cosa pubblica operata dai governi Berlusconi-Bossi-Amato-D’Alema (non Prodi), che nell’arco di un ventennio anziché diminuire il debito pubblico, l’hanno lasciato aumentare fino a perderne il controllo agevolando ruberie e sperpero di denaro pubblico di ogni tipo, grazie alla precarizzazione dell’azione e dell’efficienza della giustizia civile penale e amministrativa, resa quasi inoffensiva di fronte ai reati finanziari, tributari e fiscali.
Siamo da tempo in rotta di collisione con stipendi fermi e inadeguati alla rincorsa del carovita che smorzano ogni velleità di crescita. Le istituzioni ci annebbiano gli occhi con le lotterie fin dentro i supermercati istigandoci all’impoverimento. La regione Lombardia corre ai ripari sulla pelle dei lombardi accantonando 153 milioni di euro nel tentativo di tappare la voragine di bilancio creatasi dall’investimento patacca sui bond greci. E’ la colossale truffa che l’assessore alle Finanze Romano Colossi definisce “assestamento“. E’ anche grazie a genticchia del sottobosco politico-leghista regionale come lui, se di pari passo la potenza delle idee e la capacità imprenditoriale che ha caratterizzato il Nord Italia per due generazioni, é stata soffocata da un bubbone pubblico sempre più ingordo e insostenibile da trasformarsi in un poderoso stimolo alla decrescita. E’ grazie a questa classe dirigente se le grandi imprese italiane traslocano all’estero assieme alle cosiddette teste che trovano spazi di valorizzazione in contesti più civili dell’Italia, dove il merito ha ancora un valore.
Qui non ci rimane che andare di male in peggio con regioni, province e comuni sempre più arraffoni che pur di introitare soldi tartassano quei temerari superstiti dell’Italia che tenta di produrre con gabelle, multe a getto, e là dove possono alienano i beni pubblici come a Belluno, dove sono in vendita la Prefettura, la Questura e le caserme cittadine. L’unica speranza rimasta a noi nati senza camicia costretti a rimanere qui nel fu Bel Paese, é quella di galleggiare. Un po’ con gli aiuti di genitori e parenti, un po’ depredando a sottocosto oro ed eredità per fare la spesa al supermercato e un po’ col lavoro precario, o meglio in nero, cercando di evadere il fisco il più possibile in quanto denunciare tutto per farci depredare il misero guadagno é un lusso che non ci possiamo permettere. Del resto se il record nazionale dell’evasione dell’Iva si registra nella civilissima e germanizzata Bolzano ci sarà un perché. E’ lì tra i simpatici crucchi a statuto speciale che i finanzieri guidati dal piquattrista Michele Adinolfi hanno recuperato 1,2 miliardi e scoperto conti esteri per 200 milioni. Bazzecole per questa giustizia deficiente coi forti ed efficientissima con i poveracci come quel 23enne di Treviso, disoccupato e incensurato, rinchiuso in carcere con la colpa di arrotondare da tassista abusivo per una lucciola ungherese che lo pagava 20 euro a settimana.
E’ in questa realtà deformata all’appiattimento che Berlusconi, Bossi, Tremonti e Bini Smaghi giocano a fare i burattini scemi. Basta tornare ai numeri per renderci conto. Le piazze di tutta la Grecia sono a ferro e fuoco perché oggi il governo deve varare una manovra di appena 28 miliardi in 5 anni. L’armata Brancaleone di Roma deve varare oggi un piano di rientro da 43 miliardi in appena 3 anni, a fronte dell’Europa ci impone quell’importo a ritmo annuale. E’ in questo contesto volutamente confuso che i giornali di destra e sinistra assecondano la pantomima della “guerra di nervi” tra Berlusconi e Tremonti, che parlando apertamente di Italia avviata alla Grecia viene fintamente “psichiatrizzato” dai Crosetto, dai talent-scout di transgender televisivi come il ministro Romani, dai piduisti Cicchitto, dai seghisti Bossi e dal maxi evasore fiscale Berlusconi titolare di All iberian. E’ questa banda di arricchiti che finge di litigare pur di giustificare eventuali dimissioni che serviranno a scomparire nel tentativo di sottrarsi alle loro responsabilità di governanti. Vedremo cosa accadrà alle 18:30 di oggi, quando il ministro dei portafogli vuoti Tremonti illustrerà ai colleghi nel blindatissimo Palazzo Crisi la ricetta dei tagli alla povera gente. Si sa già che non ci sarà nessun allentamento del patto di stabilità per i comuni virtuosi. E’ lì che il superministro dei miei coglioni affastellerà scuse del tipo “pensavamo che la crisi fosse finita“. L’unica verità é che il debito mastodontico dell’Italia ha esposto al rischio i titoli pubblici assieme ai risparmi di milioni di famiglie italiane. Il crollo simultaneo di tutti i titoli bancari di venerdì scorso é stata un’avvisaglia di quello che accadrà in un futuro sempre più prossimo.
Altro che Bini Smagri a rimpiazzare Tremonti! Il banchiere che fino a ieri pontificava sull’euro “moneta solida” nei fumosi discorsi di etica in affari tenuti al Vaticano, a due passi dallo Ior (Istituto Opere del Riciclaggio). E’ il defalut la vera “tempesta perfetta” che l’ex board della Bce dipingeva a Cortina nel 2009. Con quale faccia oggi Bini Smagri potrebbe fare il ministro dell’Ecoomia dopo aver detto che “in caso di ripresa noi non saremo in grado di agganciarla per la spietata concorrenza estera“? Benvenuti al Bordello Italia. I manganelli ai No-Tav in confronto, sono solo un pettegolezzo.