Dopo la Tunisia anche in Libano, in Yemen e soprattutto in Egitto si sono accesi focolai di rivolta. Nel paese delle piramidi, lo zio di Ruby, Mubarak, non lo sopportano più. Gli egiziani non ne vogliono più sapere di lui e della sua dinastia pronta ad ereditare il potere. Il vecchio zietto musulmano, per tutta risposta ha fatto spegnere Internet e cellulari in tutto L’Egitto perché ha capito che la mobilitazione di massa grazie a Facebook lo insidia. E’ il suo Facefuck. Anche al libico Gheddafi tremano le natiche. Il suo sultanato corrotto stretto tra la Tunisia e l’Egitto, dittature governate da delinquenti amici di Silvio Berlusconi, é ormai prossimo a qualche colpo di scena.
il presunto concussore e corruttore di minorenni per fini sessuali italiano che vorrebbe abdicare il trono di Palazzo Chigi a sua figlia Marina, presidente di Monta-d’ori, é avvisato. Via lui non ci potrà essere posto a Palazzo Chigi per altri tiranni e pericolosi golpisti come lui. Ogni giorno che passa é un macigno insopportabile per l’Italia e gli italiani, che vessati da un’economia di povertà diffusa, stanno scaldando i motori per rivolte popolari in cui chiederanno libertà . La prima é il potere d’acquisto che in Italia hanno solo grandi evasori fiscali protetti da leggi amiche. Ma l’Italia é anche un giovane su 5 senza lavoro, é un’impennata di sfratti e disoccupazione montante. Micce che ci spingono sulla buona strada di Tunisia ed Egitto. Ne ho parlato a “Fuori orario” qualche giorno fa. Stralci di trasmissione sono postati nel video.