In tivù per parlare di Rom, di sicurezza e delle contraddizioni della Lega con l’europarlamentare e consigliere comunale a Milano Matteo Salvini, al quale ho detto che la Lega romana si comporta da alleata della camorra. Lo ha fatto con tutte le leggi vergogna già votate, si accinge a farlo con le prossime, e lo ha dimostrato qualche giorno fa negando l’uso delle intercettazioni di esponenti dei clan dei casalesi che fanno il nome del parlamentare Pdl Nicola Cosentino quale loro referente nelle istituzioni.
Ebbene, la Lega, dopo aver già negato l’arresto qualche mese fa, ha scelto di negare pure l’utilizzo delle intercettazioni perché non vuole che il tribunale faccia luce su presunte collusioni tra la camorra e le istituzioni. Preferisce il silenzio e l’omertà tanto cari anche alla mafia.
Rifiutando la verità sulla camorra con un’assoluzione preventiva di Cosentino, la Lega si dimostra complice. Dunque alleata.
Il tutto nonostante proprio oggi il tribunale del Riesame fa sapere che “sussiste ancora la pericolosità sociale di Nicola Cosentino” con una motivazione di 20 pagine depositata in cancelleria che respinge l’appello dei legali del parlamentare. Dunque se la Camera non avesse negato l’autorizzazione a procedere, Nicola Cosentino sarebbe in cella. Non alla Camera dei deputati. Secondo i giudici l’ex sottosegretario del Pdl potrebbe fuggire e reiterare il reato “Al contrario di quanto sostenuto, il gip in tutte le sue pronunce ha legato la pericolosità sociale del Cosentino soprattutto alla sua attività politica espletata sin dal 1990, agli appoggi ricevuti dal clan per consolidare la stessa nonché al suo radicamento sul territorio: cioé dati oggettivi che prescindono dalla qualità di parlamentare“.
Urliamoglielo forte alla Lega dei miei Maroni.