Pino Mà sciari é un ex imprenditore che rilevò l’impresa edile del padre scomparso nel 1988.
I suoi guai cominciarono nei primi anni ’90, quando ebbe la sciagurata idea di buttarsi nel mercato degli appalti pubblici.
Cominciò a fare i conti con la prepotenza della ‘ndragheta che pretendeva il 3% sugli appalti, e l’arroganza dei politici locali al seguito che pretendevano a loro volta il 6%, il doppio della ‘ndragheta!
Pino Mà sciari si oppose fin da subito ai ricatti e per questo motivo iniziò a subire furti, danneggiamenti, minacce e attentati nei suoi cantieri.
Nel 1994, sopraffatto dalla riluttanza a quel sistema, decise di denunciare tutto ai Carabinieri facendo nomi e cognomi dei suoi estorsori tutti esponenti della mafia e della politica.
Fu a quel punto che Pino dovette abbandonare l’attività  di imprenditore edile e la sua Calabria con moglie e 2 figli al seguito che, soltanto recentemente hanno conosciuto i loro nonni.
Da quella notte del 1997 nella quale fu allontanato dal suo paese scortato da una decina di carabinieri perché “in imminente pericolo di vita” senza far più ritorno, oggi Pino Mà sciari é un ex imprenditore che da 11 anni vive grazie ad un programma chiamato “speciale di protezione” ma che di fatto lo ha isolato dal resto mondo perché rimasto senza lavoro, senza fissa dimora, lontano dai suoi cari e anche lontano dai riflettori visto che nessun giornale e nessuna tv ha mai parlato del suo caso.
Nell’Italia dei 1000 parlamentari espressione di un potere e di una legalità  che non esiste, la famiglia Mà sciari vive da “deportata di stato”, mentre la mafia continua ad essere libera, vegeta e anche la più proficua azienda italiana.
Nel video che segue la testimonianza di Pino alla serata milanese dedicata alla mafia.

2 pensiero su “Pino Mà sciari: un libero prigioniero”
  1. Rivoluzione !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    ridete ridete politici da quattro soldi presto verrete presi a calci in culo,ma gli vogliamo prendere questi porci?mi sono rotto il cazzo di farmi prendere per il culo a me non servono raccomandazioni da questi porci…gli voglio fuori dal parlamento,veramente gli vorrei da un’altra parte,però mi accontento vederli fuori dal parlamento.Chissà  quando se ne andranno,ma non crepano questi bastardi éééé

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