I giornali di oggi danno spazio alla solita antipolitica e alla fantomatica lite al governo sul welfare.
Nemmeno una riga dedicata all’iter sul decreto di legge che riguarda il conflitto d’interessi e l’incandidabilità dei condannati in parlamento citata nel blog del ministro Antonio Di Pietro che prevede di discuterla nell’arco della settimana.
Il problema é che c’é già una fregatura dietro l’angolo: infatti la discussione prevede di equiparare i parlamentari ai consiglieri comunali, che possono ricoprire la carica anche se hanno condanne passate in giudicato fino a 2 anni di reclusione.
Ebbene dei 25 parlamentari italiani condannati ben 22 hanno pene inferiori a quel limite. Col risultato che se passerà questo ddl quasi tutti rimarranno dove sono tranne il radicale Sergio D’Elia, il forzista Dell’Utri e l’aennino De Angelis.
L’ennesima presa per i fondelli all’italiana.
Allora proponiamo che l’equiparazione ai consiglieri venga estesa anche per gli stipendi: da 15mila euro a 495 mensili!