Si continua a leggere di possibili dimissioni della governatrice del Lazio Renata Polverini, del Pdl per colpa di alcuni suoi assessori indagati per l’uso e l’abuso dei soldi pubblici per i loro comodi. Per colpa di quell’altro pachiderma, Franco Fiorito, che si è fatto 109 bonifici sui propri conti con i fondi del Pdl Lazio. Perché dovrebbe dimettersi la Polverini? Mica è Piero Marrazzo, la Polverini! Perché mai dovrebbe deludere il plurimputato Silvio Berlusconi che le raccomanda di rimanere sulla poltrona di governatrice per “evitare ricadute in Lombardia“.? Del resto, mica si è dimesso Formigoni, indagato di corruzione internazionale nell’affaire Daccò-Simone-fondazione Maugeri che si sono fumati una vagonata di milioni di euro dei cittadini. Mica si è dimesso, anzi ha fatto carriera, l’ex assessore formigonino Giancarlo Abelli, consulente a nero di un grande truffatore della sanità lombarda. Mica si è dimessa la Minetti dal Pirellone. Anzi, su esplicito invito dei militonti berluscoidi, ha ribadito che rimarrà lì dov’è. Mica si è dimesso il governatore del Molise Michele Iorio, condannato a un anno e mezzo per abuso d’ufficio grazie alle consulenze per il figlio Luca con i soldi della regione, ergo dei cittadini, e per aver assunto un medico amico sempre di quel figlio. Mica si è dimesso Nicola Cosentino, l’ex sottosegretario che i boss di Gomorra reputano cartello della camorra in parlamento. Mica si è dimesso l’indagato Denis Verdini che disponeva di una banca a proprio uso e consumo per transitare soldi in odore di tangenti di imprenditori golosi di appalti per l’eolico in Sardegna. Mica si è dimesso l’ex ministro Fitto imputato a Bari per aver ricevuto mezzo milione dagli Angelucci sui conti della sua lista “La Puglia prima di tutto“. Mica si è dimessa la scoppola di disonorevoli pregiudicati del Pdl dell’attuale legislatura condannati a vario titolo per tangenti, corruzione e collusione con la mafia. Mica si è dimesso Gianni Alemanno da sindaco di Roma per lo scandalo di Parentopoli nell’Atac. Mica si erano dimessi la Moratti e De Corato per aver gonfiato gli uffici stampa di raccomandati assunti con contratti da dirigenti alle spalle dei cittadini. Mica si è dimesso dal consiglio provinciale di Imperia Giovanni Bosio, l’ex sindaco di Bordighera sfiduciato con decreto del Presidente della Repubblica per infiltrazioni di ‘Ndrangheta nel suo comune. Mica si era dimesso l’ex sindaco di Bitonto Valla che aveva nominato capo dei vigili un imputato per truffa. Potrei continuare all’infinito. Quel che conta è che in grande e in e in piccolo, il Pdl degli onesti (per dirla all’Alfano) non è uso alle dimissioni. A meno che non si tratti di fare sceneggiate com’è stato per Scajola e pochissimi altri. Che non si sono dimessi dai palazzi. Hanno solo rinunciato a cariche come quella di ministro. Del resto nessun cittadino italiano si presenta nei palazzi coi forconi. Gli italiani sopportano tutto. A loro sembra piaccia mettersi a novanta gradi e farsi sodomizzare da politici di pasta come quelli che si vedono nel Pdl. Memorabile Daniele Luttazzi a schiena in giù che urlava “mi piace mi piace mi piace!” Quelli del Pdl, intanto, si sono messi dalla loro parte le leggi, una giustizia inefficiente e poliziotti in assetto antisommossa. Quindi la Polverini resti pure lì sulla poltrona di governatrice del Lazio che poi, con tutti i voti a vagonate che sta portando a Grillo, quello scranno se lo sognerà davvero. Se lo goda fin che può quel seggiolone più alto del Lazio. Prenda esempio dal suo predecessore Francesco Storace. Se lo ricorda quanti danni fece da governatore del Lazio alle casse pubbliche nella sanità? Oggi è ancora lì, alla Pisana a meravigliarsi di Fiorito. Con i suoi 180 chili ha scavato un pozzo senza fondo. Dentro il quale, prima o poi, ci finiranno seppeliti tutti. Pdl e co.

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