La padanopoli nell’assegnazione delle poltrone e dei posti di lavoro nel settore pubblico é ormai una triste e stonata melodia in Padania. All’ospedale di Treviglio (BG) hanno appena assunto con contratto da 12 mesi a .1200 euro al mese 7 operatori tecnici e amministrativi su 23 partecipanti al concorso. Tra di loro ci sono Alessia Caputo, moglie del capitano Antonio Berardi comandante dei Carabinieri di Treviglio, la biologa Laura Gritti, figlia di un ex sindacalista locale della Cisl e udite udite Simona Paudice, nata a Varese, impiegata all’ufficio Economato dell’ospedale, ma anche cantante del gruppo Distretto 51, quello in cui suona il sax il ministro dell’Interno Maroni. “Giudizi ottimi sia nella prova scritta che orale” secondo il presidente della commissione valutante Vincenzio Ciamponi, direttore amministrativo dell’ospedale e simpatizzante dichiarato della Lega nord. Un po’ scajolano nel metodo: “Paudice cantante di Maroni? e chi lo sapeva!” Leghista lui, leghista lei, per la Lega é verde eterno non solo sui fazzoletti, ma pure sui semafori dei concorsi pubblici. Quelli di Roma ladrona che al concorso di Treviglio hanno premiato pure l’interinale Gianluca Barbieri, 22 anni, autista ma anche “autore di una super-performance in concorso” che gli é valsa l’assunzione. Partito da un misero punteggio di 0,25, ha superato il concorso col massimo dei voti. Poco male che Barbieri sia nato a 126 chilometri di distanza da Treviglio, a Broni (PV) che del direttore sanitario dell’ospedale Cesare Ercole “é paesano suo”. “Conosco la sua famiglia” ha ammesso di Barbieri. A Broni, dove ci si conosce un po’ tutti, Cesare Ercole é stato sindaco e poi é diventato parlamentare della Lega. Il suo impegno per ridurre il Carroccio a sindacato in uno stile “terrone” che ci ricorda l’Udeur di Mastella glielo riconoscono in Lega. Già  nel ’98, da sindaco, deliberò un concorso per soli padani a Broni. La delibera fu annullata dall’allora ministro Bassanini su richiesta el Sottosegretario alla Funzione Pubblica Ernesto Bettinelli in quanto incostituzionale. E’ sempre grazie ad Ercole se nell’estate del 2009 l’assessore provinciale alle infrastrutture di Bergamo Silvia Lanzani (Lega), fu incaricata per 13.754 euro di curare il progetto preliminare della nuova centrale di sterilizzazione dell’ospedale di Treviglio. Ercole era anche lo “sponsor” del chiurgo squartatore della clinica milanese Santa Rita Pier Paolo Brega Massone, condannato a 15 anni di carcere per aver operato 83 pazienti inutilmente che provocarono lesioni anche permanenti. «Pensavamo a lui per una futura struttura di chirurgia toracica di Treviglio» disse nel 2008. Grande oppositore dell’eutanasia, da deputato nel 2002 presentò un’interrogazione all’allora Ministro della Salute, Girolamo Sirchia con «la constatazione che circa il 30% dei medici dichiara di aver praticato la raccappricciante eutanasia senza il consenso del paziente e che in nessun caso di eutanasia passiva l’atto medico é stato riportato sulla cartella clinica». Ebbene, con la padanopoli odierna nei concorsi ospedalieri sarebbe il caso di chiedere a Cesare Ercole se il metodo “del paesano suo” non alimenti l’eutanasia della speranza di un Paese meritevole, senza tessere di partito in tasca che paiono pass nei concorsi pubblici. La stessa domanda andrebbe rivolta anche al ministro Bobo Maroni, visto che oltre alla sua cantante assunta all’ospedale di Treviglio, c’é il chitarrista di Distretto51 Giuseppe Rossi, attuale direttore sanitario all’ospedale di Lodi dopo aver ricoperto lo stesso incarico a Lecco. Poltrone in musica! La solita solfa romana…

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