1992, Bottino Craxi confessa le tangenti
E’ sì vero che in Italia abbiamo soggetti “socialmente pericolosi” come Nicola Cosentino in parlamento, corruttori e puttanieri come capi di governo, compari di mafia come Marcello Dell’Utri in Senato, debito pubblico fuori controllo, economie verso la “cinanizzazione” e quant’altro, ma é pur vero che anche in piccolo, chi ci amministra, non sta certo a guardare. Appena può dà il proprio pessimo contributo.
Che la buonanima del tangentaro latitante Bottino Craxi abbia già vie e piazze a suo nome sparse per l’Italia non é una novità . Non dovrebbe stupire nemmeno che la Lega nord sia esplosa dalle ceneri di Tangentopoli proprio grazie alla fine del craxismo. Ma che un sindaco leghista oggi intitoli una piazza al cinghialone era una chicca inedita. Accade a Lissone, nella Brianza ammorbata dalla ‘Ndrangheta, in una piazza che in occasione del restyling sarà ribattezzata al latitante corrotto alla presenza della figlia Stefania, sottosegretario del governo Rubysconi.
Il taglio del nastro é previsto sabato mattina alle 10:30 all’ex largo Carotto che si trova QUI. A scoprire la targa con scritto “Largo Bettino Craxi” sarà il leghista Ambrogio Fossati. Se tra porcate e cinghialoni, alla fine, non c’é più differenza, in Italia c’é ancora chi la memoria la conserva. Come noi, che a quell’inaugurazione ci saremo. Giusto perché in quella piazza, la memoria sia rinfrescata a tutti.