E’ surreale la vicenda dell’orsa JJ4 catturata sui monti trentini dopo la morte di Andrea Papi.
E’ surreale lo stillicidio di chi vive negli appartamenti della città, che giudica la montagna “la casa dell’orso”, senza conoscere le esigenze di chi vive un territorio dove la montagna stessa è parte di casa.

E’ surreale tutta la pantomima di chi si immola per la causa dell’orso condannato a morte. Che viene ucciso per vendetta.
No, qui la vendetta non c’entra. Qui ci sono troppi orsi a causa dell’abitudine malata degli uomini di umanizzare gli animali e soprattutto di fare lo scaricabarile tra provincia e governo.
A forza di dar retta agli animalisti da poltrona cresciuti col mito dell’orso Yoghi, siamo arrivati a un punto di non ritorno, dove l’orso ha preso il sopravvento sulla popolazione.

I Tar sappiamo essere un’istituzione fatta per bloccare qualunque decisione. Ma quei giudici bloccano più per ragioni di prudenza che non di somma giustizia.
Sospendono in attesa del ricorso ai colleghi del Consiglio di Stato, che spesso e volentieri ribaltano i verdetti in favore delle decisioni originarie.

La decisione originaria della Provincia autonoma di Trento, che in quanto istituzione governativa del territorio ha sulla coscienza la vita di Andrea Papi, ha il potere di regolamentare gli equilibri faunistici del territorio.
La Provincia deve intervenire per sfoltire gli orsi, che anche a causa della siccità sempre più grave, si ritrovano a scendere in valle per cercare di abbeverarsi.

Ed è logico che 150 o 200 orsi concentrati in un paio di valli debbano fare i conti con la disponibilità di cibo.
Ed è altrettanto logico che gli orsi debbano vivere in aree dove l’uomo non accede.
Luoghi come l’Alaska possono ospitare gli orsi perché ci sono migliaia di chilometri quadrati disabitati.
Non a Trento!

E allora, la cattura di JJ4 porterà all’unica soluzione possibile: sopprimerla per evitare che ammazzi altra gente, visto che sarebbe più economico che non portarla in Alaska. E con lei gli altri 50 o 70 che saranno, come provvedimento tampone a una pratica – quella della soppressione – che dovrà diventare normalità come si fa in tutto il mondo.

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