“Così Mario Draghi avvelena il clima”. Luigi Di Maio 26 ottobre 2018.
Giusto 3 anni fa questa frase dell’attuale ministro-giullare del governo Draghi fu pronunciata contro l’ex presidente Bce che si permise – senza tituli – di criticare la Legge di Bilancio dell’allora governo giallo-verde Conte1 retto dai due viceministri Di Maio-Salvini.
In quella Legge si pianificò il finanziamento del Reddito di cittadinanza che sarebbe arrivato nel 2019.
Il tutto condito da promesse di guerra ai banchieri corrotti o incapaci che hanno mandato a scatafascio Mps, Etruria, Carige e pure Antonveneta (c’era di mezzo Draghi).
Insomma, oggi a 3 anni da quella frase tutto è rientrato: Di Maio è un fedele giullare di Draghi al pari di Salvini e al pari di Conte. Draghi è il giullare della Von der Leyen e della Bce. Ha il compito di tenere l’Italia oppressa dai debiti e garantire la galera monetaria agli italiani dentro l’euro con la povertà.
Un Paese normale avrebbe stanziato miliardi agli oltre due milioni di italiani rimasti senza lavoro e senza attività dopo le restrizioni Covid. In Italia si parla invece di “rivedere” il Reddito per erogarne meno di prima.
Con queste condotte Draghi riesce ad ottenere un parlamento di sudditi e un’editoria in ginocchio. Il tutto grazie al Movimento 5 stelle perché che Salvini fosse un buffone lo sapevamo pure 3 anni fa.