Tanto per dire cosa significa dare credito a Matteo Salvini. Dopo 9 mesi di governo coi 5 stelle, ha già accumulato tante giravolte quante da dare filo da torcere al Matteo buffone conclamato Renzi.
Oggi la Lega scende in piazza a Torino contro i 5 stelle a favore dei comitati d’affari che vogliono costruire la Tav. Con la benedizione di Salvini, che in campagna elettorale in Salento nel 2015 voleva mandare a casa “i comitati d’affari” del Tap, e dunque “No al Tap e agli abbattimenti degli ulivi. Hanno chiamato me, perché al sud i politici hanno fatto molto male”. L’8 dicembre scorso, in piazza del Popolo la sterzata: “Col Tap l’energia costerebbe il 15% in meno”, visto che “noi siamo gente coi piedi per terra, concreta, che vuole lavorare”.
Senza contare la clamorosa giravolta di Salvini di dicembre: “Sono favorevole alla Tav” e ha proposto un referendum sull’opera, contro i 5 stelle che sul No tav hanno fatto intere campagne elettorali.
Sempre nel 2016 Salvini si presentò a Cassana (Ferrara), contro gli inceneritori: “Noi questa battaglia la stiamo facendo da 20 anni”, si complimentava con i consiglieri leghisti umbri contro l’inceneritore di Terni: “Grazie per il vostro lavoro. La gente dice grazie Lega perché sulla salute non si scherza, ci sono in ballo posti di lavoro, c’è in ballo la salute di tanti figli”. Oggi, il ministro dell’Interno vuole “un termovalorizzatore in ogni provincia”.
Nel 2016 Salvini faceva campagna per il Sì al referendum sulle trivelle. Voleva che chiudessero alla scadenza della concessione: “Io domenica vado a votare sì perché il nostro petrolio sono il paesaggio, il turismo, la pesca, non certo qualche buco nell’acqua”. Qualche sera fa, ospite da Vespa, il Salvini voltagabbana sulle trivelle ha dichiarato che “Trivellare vicino alla costa no, ma nemmeno dire no per partito preso a ricerche di energia in mezzo al mare”.
Insomma, se la coerenza è un valore di credibilità, Salvini può sfilare con Pinocchio.