Il vicepremier Di Maio attende di conoscere la lista dei debitori di Carige da “punire”. Il rapporto “Isabella” di Bankitalia del 2013 (6 anni fa), sui crediti deteriorati è arcinoto sull’entità dei debitori di Carige, che grazie a prestiti facili l’hanno mandata a gambe all’aria. Per una somma totale di circa un miliardo e mezzo di euro di prestiti, eccone alcuni: Compagnia Messina armatori e terminalisti: 450 milioni di euro (dicono che li rimborseranno entro il 2032). Enrico Preziosi, patron del Genoa e industriale del giocattolo: 81 milioni, di cui 15 abbuonati di “sconto”. Gruppo Acqua Marcia di Francesco Bellavista Caltagirone per la costruzione del nuovo porto di Imperia: 68,7 milioni. La di lui signora Beatrice Cozzi Parodi, a capo di un impero dei porti turistici nel ponente ligure, due anni fa s’è accordata per la ristrutturazione di un debito da 20 milioni. Famiglia Tronchetti Provera con la società Prelios, svariati milioni. Parco degli Erzelli di Genova Cornigliano (voluto dal centrosinistra): 250 milioni. Famiglia Orsero, industriali della frutta del Ponente ligure (finanziatori della campagna elettorale di Renzi per le primarie del Pd): 90 milioni. Marina Aeroporto dell’industriale Giuseppe Rasero: 90 milioni per un nuovo porto da 500 yacht costruito accanto alla pista dell’aeroporto di Genova. Società Villa Gavotti finanziata da Carige con 91 milioni e dichiarata fallita nel 2014. Altri 74,6 milioni al gruppo Cavallini e 20 alla Soglia Hotel Group, fino al 2008 amministrata dall’ex onorevole Pdl Gerardo Soglia, fallita nel 2012. Andrea Nucera, latitante a Dubai: 66,2 milioni, difeso dall’ex onorevole berlusconiano Enrico Nan. Sua moglie difesa dall’onorevole Pd Franco Vazio della Commissione banche. Pietro Isnardi Alimentari spa, consuocero di Alessandro Scajola, nella fondazione Carige oltre che nella Porto di Imperia spa: 25 milioni per trasformare vecchie colonie in case di lusso tra Varazze e Celle (ex Italcementi). Tra i soci dell’epoca la Curia di Savona e il gruppo di Aldo Spinelli, socio di Carige, terminalista genovese prima vicino a Claudio Burlando, oggi vicino a Giovanni Toti. Sarà perciò che il governatore della Liguria condanna la scelta di Di Maio di nazionalizzare la banca che ha accontentato tutti: partiti e chiesa.

La cronaca giudiziaria che riguarda Carige ha investito finora l’ex presidente dell’istituto Giovanni Berneschi e il presidente del comparto assicurativo Ferdinando Menconi, entrambi condannati in primo e secondo grado per truffa. L’accusa chiede un risarcimento per danno reputazionale alla Cassa di Risparmio di 138 milioni di euro.

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