NADIA URBINATI

Sarà servilismo, o forse la menopausa! Fatto sta che c’è da strabuzzare gli occhi a leggere la sessantenne Nadia Urbinati, sconosciuta ai più, ma assai riverita tra gli opinionisti dei giornali finanziati con i soldi dei cittadini e al servizio di editori in conflitto di interessi. Vikipedia definisce Urbinati un’accademica politologa che insegna Scienze politiche alla Columbia University di New York. Non appena su Repubblica scrisse “La retorica delle riforme“, l’ex premier Letta la nominò fra i 35 saggi delle riforme costituzionali. Sulle pagine del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari che definisce Urbinati “nostra autorevole collaboratrice che ha difeso con buoni argomenti il finanziamento pubblico dei partiti…”, ha alternato fondi di scienze politiche ad articoli di scemenze politiche. Da apprezzabili osservazioni su “La costituzione fatta a pezzi” (da Berlusconi), per via del “Cesarismo democratico” (di Berlusconi), contrapposto alla “virtù del dissenso” (Berlusconi al tramonto e ascesa dei sindaci rossi con Pisapia in testa), la Urbinati non s’è mai nascosta dietro una falce o un martello: lei gode quando vede rosso (comunista e di sinistra). Anzi, appena sente l’odore del rosso perde le staffe: da “Bersani diventerà l’Obama italiano“, fino alle sbausciate sulle chiappe di Renzi quand’era in procinto di sostituire Letta a Palazzo Chigi senza voti: uno che per Urbinati era “contro le dirigenze logore e attempate“, perché “Renzi interpreta meglio degli altri quel modello di ‘democrazia personale’ che non va confusa con autoritarismo“. Ora che Renzi vota in maggioranza con Verdini e che il cesarsmo renziano sulle riforme costituzionali ha preso il sopravvento su un parlamento screditato, incostituzionale e non votato da nessuno, Urbinati ha scoperto che Renzi non è di sinistra e qundi glissa, trasecola su Grillo e il Movimento 5 stelle. Il dissenso di pisapiana memoria che sfociava ne “La regola dell’insulto” (Moratti che accusava Pisapia di essere un ladro) Urbinati l’ha trasformato ne “Il cortocircuito dell’insulto” di Grillo, che ahime per la Rossa Nadia “sale nei sondaggi fino a quando un esagitato tira una statuina del Duomo di Milano contro Silvio Berlusconi…” (3.9.2012). Ha scritto proprio così!! Dando del grillino a Tartaglia. Alla vigilia delle politiche del 2013, Urbinati si preoccupava del “populismo in Parlamento” e della “demagogia che non si traduce facilmente in rappresentanza parlamentare“. Come politologa, da quando sono scomparsi i comunisti, Urbinati sbrocca senza controllo. E’ diventata lei “Odio e violenza verbali“, quelli che “scandiscono la nostra storia politica in questi anni di transizione“. Cioè quando credeva che Berlusconi sarebbe stato sostituito da Bersani-Obama. Ora invece che il Pd è diventato un bordello di lacché, mafiosi, delinquenti e imputati, Urbinati dice che «Le 5 Stelle Sembrano sempre più una metastasi», e raggiunge il top oggi in prima pagina su Repubblica: “Le vicende di corruzione, presunte o reali, che lo interessano a Livorno come a Parma o altrove, mettono a nudo la fortissima debolezza della retorica incendiaria della purezza“. Qualcuno dica a Urbinati che a Livorno e Parma non c’è nessuna vicenda di corruzione. Molli tutto, come ha promesso di fare coi saggi “Se il Pd salva Silvio“. Vada a dare il becchime ai piccioni e pensi alla menopausa, che sui giornali scrive solo cazzate.

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