«Disinvolto, abituato al contatto coi mafiosi Marcello Dell’Utri, ha una naturale propensione ad entrare attivamente in contatto con soggetti mafiosi, da cui non ha mai mostrato di volersi allontanare neppure in momenti in cui le proprie vicende personali e lavorative gli avevano dato la possibilità di farlo, agendo in sinergia attiva con l’associazione e rivolgendosi a coloro che incarnavano l’anti-Stato… Vittorio Mangano non è certo lì per fare lo stalliere, ma è il presidio di Cosa nostra, e Berlusconi non si sottrae mai all’obbligo di versare ingenti somme di denaro alla mafia, quale corrispettivo della protezione». Stralcio della sentenza d’Appello per cui Marcello Dell’Utri è stato condannato a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa.

Lascia un commento