24 ottobre 2012. E’ da questo giorno che scatterà il diritto al vitalizio per l’intero consiglio regionale lombardo. Per la maggioranza e per l’opposizione. E’, infatti, fino al 24 ottobre che agli 80 consiglieri del Pirellone interessa tirare avanti col governo Formigoni. Fino a quel giorno le mobilitazioni e i sit-in di protesta di ieri, oggi e dei prossimi 11 giorni che ci separano dalla data fatidica, sono soltanto mere sceneggiate di quart’ordine. Di tutta l’opposizione regionale: dal Pd, all’Idv, da Sel fino agli sparuti gruppuscoli che incrociano in aula figuri tipo Minetti-Zambetti-Formigay-Rinaldin-Penati e compagnia (delle opere) bella.

L’entità del vitalizio che dal 24 ottobre avranno diritto di percepire tutti gli 80 consiglieri lombardi a partire dai 60 anni di età, sarà di poco oltre 3 mila euro al mese. Il tutto con appena 2 anni e mezzo di legislatura, come prevede un’apposita legge regionale che, appunto, scatta il 24 ottobre prossimo. Dunque, sarà soltanto dal 25 ottobre in poi che la Lega potrà decidere di staccare la spina al governo Formigoni, come annunciato da Matteo Salvini, per tornare al voto in aprile in concomitanza alle elezioni politiche. La Lega, in fin dei conti, sta celebrando il suo funerale di partito di Seconda Repubblica cercando di salvare il salvabile: la pensione ai suoi consiglieri e ai consiglieri delle opposizioni che, su questo punto, tacciono senza dimettersi in massa.

Soltanto dopo il 24 ottobre leggeremo i vari “finalmente” delle opposizioni indignate che usciranno dal pirellone con un capitale di pensione che li attende. Fossimo stati in un Paese normale, questo consiglio, non sarebbe mai esistito con un governatore illegale al quarto mandato eletto grazie a una lista di firme false. Le opposizioni, ripeto, almeno le opposizioni, si sarebbero dovute dimettere in massa per consentire elezioni legali con un candidato presidente che non avesse avuto alle spalle più di due mandati come prevede la legge.

Ma siccome la politica si fa anche per immagine, dobbiamo ringraziare anche le opposizioni lombarde se una faccia da culo come Formigoni, è rimasto lì indenne fino ad oggi sullo scranno di governatore della regione Lombardia da indagato per corruzione per reggere il moccolo alla cosca di Comunione e Liberazione. Con un governatore di questo spessore, che ama fare il frocio col culo di Gesù professando povertà-obbedienza e castità da ricchio, – pardon – ricco-strafottente-castRo e pure impostore, non è strano che il suo clan di assessori e uomini fidati si rivelino dei corrotti. E’ strana, per non dire stupefacente, la meraviglia dei giornali. E delle opposizioni. Che, in qualche modo, terranno duro nonostante i ben 14 politici regionali tra indagati e arrestati. Altri 11 giorni. Coscienti che l’anno prossimo, anche in Regione Lombardia, cambieranno molte facce anche delle opposizioni. Per non dire tutte.

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