E’ il giorno di Mario Monti premier. Lo annunciano tutti, ma siamo sicuri che Napolitano nominerà proprio lui e non Lamberto Dini piuttosto che Angelino Alfano? Siamo sicuri che Berlusconi si dimetterà oggi? Siamo sicuri che il governo tecnico durerà fino al 2013? Siamo sicuri che l’Europa reggerà il cambio e gli darà fiducia assieme ai mercati? Domande a cui troveremo risposta col passare delle ore e dei giorni, mentre i menestrelli ormai dimissionari non sanno più cosa fare per indurre alla distrazione: da Frattini a La Russa che si sfanculano a suon di fascista-comunista, fino alle lotte intestine della Sinistra per trovare unità nell’appoggiare l’economista Mario Monti, c’è abbastanza caos per capire tutto e non capire nulla.

C’è da augurarsi che questo ulteriore frangente di politica fatta di vecchi elefanti (come il totoministri sui giornali di oggi dimostra), sia davvero l’ultimo di un terribile sessantennio repubblicano post fascista, che lascia in eredità all’Italia e agli italiani delitti, stragi e crimini mai chiariti. Per sperare in un cambio della classe politica dobbiamo sperare in un cambio generazionale di mentalità. L’Europa ci osserva mentre l’euro ormai ci saluta. Si salvi chi può.

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