E’ mancato Enrico Manca, 79 anni, tessera Loggia P2 numero 2148, già ministro “filoatlantico” del Commercio estero dei governi Cossiga II e Forlani I, craxiano di ferro tanto da essere determinante col suo sostegno nel luglio ’76 all’elezione del cinghialone a segretario del Psi, partito che sotto la sua dirigenza si spostò “a destra” grazie agli ingenti finanziamenti del Banco Ambrosiano del piduista Roberto Calvi, e che grazie all’eliminazione di Aldo Moro costituì con Andreotti e Forlani la cupola del Caf, il triunvirato di capi che trasformò la Dc piduista nel partito monopolizzatore del potere in Italia, primo attuatore del Piano di Rinascita piduista che portò l’allora rampante palazzinaro pagatore di tangenti nonché piduista Silvio Berlusconi, a scalare i piani del potere dapprima diventando il più potente editore italiano grazie a leggi su misura targate Craxi, e quindi capo del governo.
E’ grazie a Craxi se il mancato Enrico Manca fu nominato direttore generale della Rai dall’86 al ’92, anni in cui sotto la falsa scusa dell’apertura del canale pubblico alla concorrenza Fininvest, giustificò l’ascesa dell’alllora editore Berlusconi quale unico concorrente nazionale che si vide cucire addosso le prime craxiane leggi ad personam, che di fatto impedirono alla vera concorrenza dei piccoli editori di poter aspirare a creare tivù nazionali alla pari.
E’ sempre grazie a Craxi se il mancato Enrico Manca divenne pure presidente dell’Istituto per l’innovazione dei mass media che annoverava tra i suoi consiglieri il giovane andreottiano Luigi Bisignani. Sì, il Bisi della P4 di oggi. Quello che si soffiava le indagini secretate col capo di Stato Maggiore della Finanza Michele Adinolfi, che pur di sfuggire alle domande dei Pm napoletani Curcio e Woodcock sta cercando di far trasferire tutti gli atti a Roma.
Enrico Manca, manca proprio ora che la P4 potrebbe vedersi consegnare alla giustizia il suo presunto estorsore Alfonso Papa, l’ex pm di Napoli trincerato alla Camera col fascio del Pdl pappa e ciccia coi soliti “Bisi” e Adinolfi e che la Lega, tra il salvataggio in aula delle odiate province e un Lodo Mondadori da mezzo miliardo a risarcimento di De Bendetti, potrebbe favorire col suo voto determinante in aula. Il compagno di merende del mancato Manca Fabrizio Cicchitto (tessera P2 2232) potrà giustificafe la sua assenza dal voto in aula per l’arresto di Papa, abbozzando la veglia al cadavere del mancato Manca fino ai suoi funerali. E’ l’ultimo favore che il fu piduista Manca può rendere alla nipotina P(4)dl del seCretario Angelino Inaffanno, menestrello della giustizia salva-camorristi ed evasori fiscali del partito degli onesti, che con Cicchitto raglia “Non voteremo mai per mandare in galera qualcuno“. Fosse pure Totò Riina o il compianto eroe Vittorio Mangano.
Con Enrico Manca se ne va un pezzo di P2 che i giornali, tantomeno Repubblica di oggi, ricordano o collegano con la Rai della P4 a “Struttura Delta” e la P7 de La7. Già , perché non solo Enrico Mentana ha potuto diventare direttore del TG7 con l’ok di Berlusconi, ma anche Michele Santoro avrebbe trovato il “niet” della P4 all’approdo alla rete di proprietà Telecom. Lo ha detto Carlo Freccero ai microfoni di Radio24 anche se per noi non é una novità . Del resto il “metteteci Meocci” fantocci a capo del canale pubblico su indicazione della D’Addario televisiva al servizio di Berlusconi (alias Deborah Bergamini intercettata) nell’aprile 2005, testimonia l’ininterrotta contiguità piduista del controllo del servizio televisivo pubblico per moderare le opinioni e disorientare gli elettori.
Tutto ciò nonostate l’impegno dell”imbecille” Franco Cattaneo (epiteto della Bergamini all’allora direttore Rai) che voleva “più casino possibile” sui risultati delle elezioni regionali del 2005 sfavorevoli a Berlusconi. Altro che Clem Clem Mimun. Lui la direzione del Tg “la mimava” soltanto perché la vera direttrice era sempre la Bergamini, ex articolista di una rivista di astrologia entrata nelle grazie di B. dopo una serata (il numero delle serate a dire il vero é imprecisato) e che ha piazzato subito alla Rai.
Oggi che viene a mancare Manca, sono tutti Scajola. Nessuno sa, nessuno immaginava, nessuno aveva intuito. Tra i Comanducci, le Lei, i Gorla e i cda Rai a nomina politica fanno tutti la parte dei rincitrulliti per non andare alla guerra. Ciò che conta ora é svegliare più tele abbonati possibile a non pagare più il canone Rai. Scrivete una bella raccomandata in cui dichiarate che la tivù non l’avete più e se qualcuno verrà sull’uscio di casa per controllare cosa avete sui mobili, non fatelo entrare a meno che non avrà un mandato del magistrato. Stracciate tutti i bollettini e non abbiate paura. L’evasione del canone Rai deve diventare globale e totale. Ora che che manca Manca, all’alba della notte bianca dei blogger.
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