Forza Italia é la P2 evoluta. E’ il partito del golpe bianco che ha vinto il consenso politico dell’Italia grazie alla manipolazione e al controllo degli organi di informazione.
Forza Italia é il partito dopato dalle “bombe” che hanno eliminato anticorpi come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Berlusconi ha eseguito il sogno di Eugenio Cefis, numero uno di Eni e Montedison degli anni ’60 nell’era post Mattei, secondo il Sismi il fondatore della Loggia P2, il primo a capire che per godere incontrastati del consenso nazionale non era necessario spargere sangue come fece fare per il suo predecessore Enrico Mattei nel 1962. Non era necessario andare a segno col “Piano Solo” progettato dai Carabinieri nel 1964. Non era necessario attuare il “golpe borghese” come si tentò di fare con la regia di Licio Gelli nell’inverno del 1970.
Bastava, appunto, conquistare “democraticamente” il controllo dei giornali.

Eugenio Cefis non riuscì a mettere le mani sul Corriere della sera di Piero Ottone, il “sinistroide” che dava spazio in prima pagina agli editoriali del “frocio comunista” Pierpaolo Pasolini. Pestato a morte da un commando composto dai fratelli Franco e Giuseppe Borsellino, fascisti militanti della sezione Msi del Tiburtino, come ha rivelato nel settembre scorso l’ex giovinetto marchettaro Pino Pelosi, l’unico ad aver pagato col carcere il violento omicidio di Pasolini, che con tutta probabilità , a 17 anni, magro e smilzo com’era, potrebbe non aver mai commesso. Pelosi sembra sia rimasto in galera dopo aver ceduto alle minacce che gli sarebbero state rivolte dai veri assassini del giornalista. I nomi dei fratelli Borsellino, Pelosi, li ha fatti soltanto ora che sono morti entrambi di aids, ma nel plotone di esecuzione potrebbe anche esserci stato Giuseppe Mastini, detto Jhonny lo Zingaro, (vivente) in una trappola premeditata. (Ansa)
Omicidio che risale al 1975, periodo in cui Pasolini stava completando “Petrolio” che faceva luce sul ruolo di Eugenio Cefis, personaggio chiave per capire a che punto era già  arrivata la degenerazione della politica italiana. Periodo in cui il Corriere era già  diretto dal piduista Franco Di Bella (tessera 1887) e che accettò passivamente il teorema della brutta storia tra froci.

Pasolini fu il primo a collegare l’attentato all’aereo di Enrico Mattei, alla strage di piazza Fontana, e ad altre stragi misteriose dell’Italia degli anni di piombo. Con la complicità  silenziosa dei Giulio Andreotti e degli Amintore Fanfani, Pasolini era un personaggio scomodo come il giornalista Mauro De Mauro, rapito a Palermo 5 anni prima, nel 1970 e mai più ritrovato. Stava scrivendo i dettagli dei movimenti degli ultimi 2 giorni di vita siciliani di Enrico Mattei, da consegnare al regista Francesco Rosi, che stava preparando un film sulla vicenda. Enrico Mattei, decollato il 27 ottobre 1962 col suo aereo privato dall’aeroporto di Catania, morì assieme al suo pilota e a un giornalista americano nell’aereo che esplose in volo e andò a schiantarsi in fiamme sui prati di Bascapé, a pochi chilometri dalla pista di atterraggio di Linate.

Attentato dietro il quale si nasconderebbe Eugenio Cefis, ex compagno di partigianeria dello stesso Mattei che volle al suo fianco alla guida di Eni. Lo stesso Cefis che, da numero 2 di Eni, fu licenziato in tronco da Mattei 9 mesi prima del disastro, dopo averlo colto in flagrante a sbirciare documenti aziendali riservati nel suo ufficio.
Enrico Mattei era potente, era l’uomo del petrolio che stava indirizzando la politica del suo mercato col nord Africa e col Medioriente, in totale contrasto con l’alleata America tanto cara alla Democrazia cristiana. Che vedeva minacciato il suo dominio nell’Italia vaticana da un ricco industriale, poco docile ai ricatti e per nulla americanista.

Le inchieste sulla fine di Mattei sono finite tutte in nulla. Un rapporto della Guardia di Finanza citata dal pm di Pavia Vincenzo Calia, dice che una delle società  accomodanti della Edilnord centri residenziali di Umberto Previti (papà  del corruttore di giudici Cesare) già  Edilnord Sas di Silvio Berlusconi & c. con sede a Lugano, si chiama Cefinvest.
Eugenio Cefis, intanto, ha guidato l’Eni prima, e la Montedison poi. L’azienda che ha cavalcato le mire federaliste della Lega Lombarda di Gianfranco Miglio, caro amico di Cefis.

Da Cefis a Gelli, fino al Berlusconi odierno: espressione liftata della degenerazione istituzionale e democratica che ha raggiunto l’Italia. Le decine di milardi in tangenti versate sui conti svizzeri di Bottino Craxi, di cui i figli deputati godono ancora oggi la rendita, sono servite a creare le televisioni del consenso Fininvest, assieme al controllo della Rai.
L’ultima nomina alla sua guida di Paolo Garimberti “gradita a Berlusconi” che non crea né scandalo né rivolte fra gli italiani, é la dimostrazione che il Piano di rinascita piduista é andato a segno senza divise e senza armi. Assieme alle bugie che testate allineate come “Il Giornale” e il Corriere stesso continuano a sfornare quotidianamente.
Ernesto Galli “della Loggia” oggi, in prima pagina, in merito al discorso di Berlusconi al suo congresso romano scrive che “Craxi, non a caso, é solo un amico personale del presidente del Consiglio che in pratica ha il solo merito di averlo anticipato nello sdoganamento della destra..” Galli della Loggia lo invito a un vaffanculo.

Intanto, alla luce di ciò che hanno scritto Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza in “Profondo nero” edito da Chiarelettere, la criminologa Simona Ruffini e l’avvocato Stefano Maccioni hanno presentato al Procuratore della Repubblica di Roma, Giovanni Ferrara, una istanza per chiedere la riapertura delle indagini sulla morte di Pierpaolo Pasolini. Richiesta che giunge al termine di una loro inchiesta che combacia con le conclusioni del libro, in cui si ipotizza una connessione tra l’omicidio di Pasolini, Mauro De Mauro ed Enrico Mattei.
Gli accertamenti tecnici scientifici che si possono fare oggi, permetterebbero di far luce su tanti aspetti mai chiariti dell’omicidio di Pasolini. A cominciare dalle macchie di sangue (secche) rimaste sulla sua camicia, custodita ancora oggi al museo di criminologia di Firenze.

Non capisco cosa si sia atteso finora ma capisco che ora Berlusconi predica pieni poteri per arrivare al Quirinale. Non capisco che tipo di libertà  e di liberalismo abbia raccontato da quel palco della fiera di Roma Silvio tessera Loggia P2 1816, ma capisco che il golpe bianco, per ora, é andato a segno ed é ormai rodato. L’Italia é tutta da rifare. Forza Italia!

31 pensiero su “Berlusconi, prodotto di Cefis e Gelli”
  1. Piccolo OT:

    Ieri ho rivisto REPORT, era la trasmissione sul nucleare!

    Bene, con poco più di 80′ di argomentazioni sul tema ce ne sarebbe per smerdare Scajola, Berlusconi e tutta quella massa di stronzi dittatori della maggioranza attualmente a capo del governo.

    REPORT ha dimostrato in modo inconfutabile come attualmente il nucleare sia svantaggioso, costoso e pericoloso per l’Italia. Che risulti, all’attuale stadio, una tecnologia anacronistica per questo secolo e quanto sia più produttiva l’interoperatività  di più tecnologie derivanti da fonti rinnovabili e da una sana prevenzione e risparmio energetico.

    Ovviamente i fatti di REPORT hanno inoltre smentito tutte le teorie fantasiose e propagandistiche del team di Re Silvio. Che schifo d’uomo, che schifo di gente!

  2. Io continuo a pensare che l’opposizione di Fini a Berlusconi sia tutta finta. Una sorta di “Famoje vede’ che nun annamo d’accordo, così li fregamo mejo”. La consacrazione mediatica del congresso del Popolo della Laidità , celebrato dai telegiornali come un evento pari allo sbarco dell’uomo sulla Luna o alla caduta del muro di Berlino, dimostra ormai che questo paese non é neanche più alla frutta, né al caffé, né all’ammazzacaffé, ma direttamente alla pennichella. Quella della ragione, che come sappiamo genera mostri.

  3. Grazie per i tuoi post e per il tuo impegno Daniele…io credo che Berlusconi sia riuscito a creare un nuovo linguaggio facendo sopportare a tutti le malefatte sue e dei suoi piccoli sudditi…qualcosa accadrà  e credo che il nostro compito sia quello di continuare ad informarci ed informare il più possibile…grazie ancora

  4. mi spiace Daniele, ma non riesco ad ascoltarlo tutto il video del nano, perché mi viene da vomitare per le porcate che ha detto.

    si vedeva bene l’armata brancaleone a lui fedele.

    spero che i figli dei pedissequi forzisti un giorno possano rivoltarsi contro ai loro genitori per la strada che gli hanno precluso a riguardo il loro futuro.
    non credo che avremo solo fascisti nei centri del potere.ci sarà  qualcuno che ragionerà  con la propria testa come i figli del deputato (non ricordo il nome) ma ha due figli che fanno i comici.

    comunque, i giornalisti stranieri, credo ne diranno delle belle. se sono li é solo per fare qualche satira. si vede dalla loro faccia che lo prendono a pesci in faccia.

    comunque…si salvi chi può.

  5. Io ho capito una cosa, l’italia non é il mio paese.
    Un po di soldi li ho, approfitto del fatto che siamo ancora in UE e mi trasferisco in Finlandia.
    Li posso dare un futuro ad i miei figli, pago salatissime tasse per avere ottima assistenza.
    Bella natura, corruzione bassissima, persone in apparenza fredde ma molto accoglienti e cordiali.

    Per tirarvi su il morale un paio di articoli su come ci vedono dall’estero:

    http://italiadallestero.info/archives/4285

    http://italiadallestero.info/archives/4211

  6. Un genio della comicità /cabaret all’ italiana disse in una sua mitica interpretazione “La casa delle libertà , facciamo un pò come cazzo ci pare!”.

    Casa prima, partito poi il principio non cambia; l’obiettivo primario del PdL (Partito dei Ladri) é sempre lo stesso, fare come cazzo gli pare.

    Il successo di Berlusconi può essere sintetizzato con pochi esempi che fanno leva sulle aspettative mai attese (e mai lo saranno) degli italiani.

    “Io sono come voi, voi siete come me!” nulla di più falso nessuno é come Silvio Berlusconi, ma un popolo di coglioni si può oggettivamente impersonificare in un simile detentore tra i massimi poteri ed eleggerlo a sua rappresentanza nell’illusoria speranza di vedere realizzata la frase d’inizio.

    Il verbo di Silvio Berlusconi é datemi la possibilità  di realizzare le vostre aspettative ed io lo farò per voi. Ma la storia ha insegnato che non sia così, che sotto il malcelato ed intramontabile altruismo di Silvio si nasconde il ben più chiaro accentramento di potere atto a fornire a lui e a pochi eletti la possibilità  di muoversi liberamente in Italia mettendo le istituzioni a suo servizio e creando uno Stato che operi a sua immagine e somiglianza e soprattutto per il suo interesse.

    Il fattore mediatico per l’impero di Berlusconi é fondamentale poiché essendo lui in perenne campagna elettorale necessita di un supporto mediatico che gli consenta quotidianamente di dare risalto ad ogni suo gesto e smentire ogni sua gaffe! Questo modo di operare con superficialità  e leggerezza come se tutto fosse un gioco o una sorta di reality della politica lo fa anche sembrare simpatico e umano, vicino alle persone comuni, ma la sua vicinanza é confinata al ruolo di commediante che interpreta. La sua lontananza dalla realtà  quotidiana e uguale a quella di un Re spocchioso verso i propri sudditi.

    Altro problema é un’opposizione che non esiste più, un’opposizione più ignorante e bigotta della maggioranza che non é in grado con strumenti oggettivi e insindacabili di smerdare le amenità  dell’ attuale maggioranza, di schierarsi definitivamente verso il bene comune e dell’Italia perché anche lei vittima degli intrallazzi che ad anni dominano la storia politica italiana.

    Ogni qualvolta vado all’estero mi rendo sempre più conto che schifo di Paese che siamo.

    Probabilmente ha ragione chi dice che c’é un 5% di brave persone, un 5% di cattive persone ed un restante 90% a cui non frega un cazzo di come vanno le cose, subisce e si adatta e questo é il secondo male che sta caratterizzando il nostro Paese.

    Stiamo diventando un Pease provinciale, attaccati sempre di più all’apparenza e sempre meno alla sostanza. Altro obiettivo di Re Silvio.

    Che Silvio Berlusconi e le sue idee siano il male dell’Italia questo é assodato. Che molti italiani leggittimino il suo operato é una triste realtà  che trova spiegazioni solo in un popolo ignorante e menefreghista. Che io non mi riconsca più in quest’Italia e negli italiani del 21 secolo e cosa certa.

  7. Un partito unico per un candidato unico, un’elezione bulgara e il re é incoronato. Il popolo (rincoglionito) della libertà  é contento, le veline di regime plaudono.

    Ormai l’ometto non lo ferma più nessuno, gli avversari o sono spariti o sono diventati sudditi. Capriole di 180° come quella di Bossi o ripensamenti repentini come quello di Fini dopo la pagliacciata del predellino hanno spianato la strada al nostro eroe.

    L’opposizione fintissima gli ha tenuto in caldo le televisioni e l’ha soccorso nei momenti critici.

    Si é comprato tutti? Non credo, evidentemente chi tira i fili del potere vuole che oggi l’Italia sia governata da questo individuo. Forse viene giudicato come quello più adatto a tenere sedato il popolo mentre i signori della crisi agiscono. O forse c’é qualche altra ragione che a me persona qualunque sfugge.

    Che fare quindi? A livello istituzionale ben poco dato che forze integre di una certa consistenza non ci sono. Si potrebbe fare come i cugini francesi e cominciare a prendere in ostaggio qualche dirigente o qualche politico.

    Le truppe non mancano, c’é l’esercito dei disoccupati, quello dei cassintegrati, gli iperprecari da 700€ al mese e quelli che il posto di lavoro lo vedono sempre più in bilico. Quando lo spettro della miseria avanza si perdono i freni inibitori e anche le pecore possono diventare leoni.

    Avanti popolo.

  8. Penso che siamo arrivati ad un punto cruciale. O succede qualcosa adesso o saremo “fritti” per sempre!
    Berlusconi vuole cambiare la Costituzione in modo da avere tutto il potere di decidere senza l’opposizione, il piano di rinascita democratica (?) é a buon punto, perché mentre la mantide tesse la ragnatela, il popolo é completamente inerme, nell’attesa di essere “mangiato”….SVEGLIA!!!!!!!!!!

  9. La demagogia populista degli statisti sudamericani fa una grande pippa al nostro “eroe” settanaduenne.

    Dal fard alle “fighe” pagate per la bella figura in prima fila, dai discorsi recitati a memoria dei loro giovani vecchi, dal nulla dei loro contenuti continua imperterrito il carrozzone del qualunquismo, del benessere provvisorio, finto come la plastica, il Partito dei Leccaculo, quelli de “la cultura é un optional”, del liberalismo quando cazzo mi pare, dello sperpero di soldi pubblici, del revisionismo alla cacio e pepe, di quelli che “oggi commetto il reato e domani mi autoassolvo”, di quelli che confondono libertà  e liberticidio, di quelli che la giustizia é giusta solo quando mi da ragione, di quelle che ieri facevano pompini e oggi sono ministri dal look “neo-mamma”, di quelli che hanno fatto fallire i Comuni ma é sempre colpa delle eredità  delle amministrazioni precedenti, dell’uomo medio, dello “speriamo che passi il -decreto casa- così mi allargo la veranda, di fascisti infiltrati, di bigotti di terz’ordine, di quelli che mi impediscono di morire come cazzo voglio!, di quelli che spero vadano in malora nel peggiore dei modi.

  10. Comunque, a chi nutrisse dubbi su interpretazioni, fatti e persone, e necessitasse di adeguati approfondimenti, consiglio sempre di leggere i post di freeman.

    Egli, pur se talora nella dialettica di opposte visioni, nella mirabile originalita’ di citazione di fonti e contenuti, fornisce sempre lo spunto per nuove e pungenti induzioni e deduzioni che sconfiggono la banalita’ dell’imperante luogo comune.

    Piu’ non aggiungo.

  11. In realta’ il Tacchino sulla Loggia rimprovera Scilvio di non aver considerato Bottino Craxi quale esponente e precursore della sinistra itagliana moderna, bensi’ solo quale “amico” (altri direbbero compare) personale del Duce, coll’unico merito di aver sdoganato la “destra” (altri direbbero i fasci).

    Tacchino sulla Loggia voleva che il Duce Bandanatus Demens riconoscesse come suoi interlocutori legittimi gli eredi del Bottino, ovvero i riformisti piduisti del PD menoelle, i saltimbanchi venduti alla Uoltere, Fessino, Latorre, skipper e Co. per intenderci.

    Insomma il Tacchino e’ more solito per l’inciucio, invece Scilvio ha detto che so’ tutti comunisti, e percio non e’ piaciuto al pennivendolo estensore dell’articolessa.

    Il quale pennivendolo, per terminare, ha sponsorizzato il Fini, del quale ha lodato il discorso orientato al futuro.

    Non si e’ accorto, povero Tacchino, che zero assoluto Fini e’ finito, perche’ Berluscone s’e’ comprato gli alleati nazionali chiavi in mano; Fini sara’ impiegato ad Arcore col delicato incarico di temperare matite.

    All’Itaglia, fortunatamente, andra’ molto ma molto peggio.

    Grazie Scilvio.

  12. Daniele,
    per favore, per questa volta (solo per questa volta) ritira il vaffa a Ernesto Galli Della Loggia. Se leggi bene l’editoriale, quelle parole su Craxi non rappresentano il parere del giornalista bensì riportano il pensiero di Berlusconi, che nella sua furia anticominsita e anti-sinistra in generale tende persino a minimizzare li ruolo che il socialista (quindi sinistriode) Craxi ha avuto nella sua ascesa al potere.
    L’editoriale di Della Loggia mi sembra invece molto critico nei confronti del discorso Berlusconi, considerato per niente innovativo ma anzi ancorato a certi schemi vetusti da prima repubblica (anticominuismo-antifascismo).
    Cerchiamo di circoscrivere gli insulti a chi se li merita davvero.

    http://verraungiorno.blogspot.com

  13. Bellissimo post, Daniele.
    Sei la mia unica luce in una giornata di depressione.
    Gelli si sentirà  realizzato, ce ne voluta, ma l’Itaglia ormai l’ha conquistata.

    Questi sono post che valgono oro, lascia perdere dementi come Barbareschi&Circus..

  14. se gli italioti fossero un popolo serio manderebbero a fanculo i media di regime e tutta la casta… e non ci vuole certo un genio per capire che la casta é marcia! ma gli italioti non lo hanno ancora capito… 🙁

  15. Freeman, il PIDUISTA vince grazie allo strapotere televisivo
    che il MOZZO IDIOTA di IKARUS ed altri CEREBROLESI della
    sinistra gli hanno lasciato in mano.
    Circa l’80% degli italiani si informa con la televisione
    ed i giornali.
    Essendo l’informazione italiana una CLOACA completamente asservita, questi sono i risultati.

  16. ribadisco, il mafionano e la casta infame hanno vinto grazie al popolo italiota. un popolo serio li avrebbe mandati ovviamente a fanculo! le pecore italiote hanno il regime infame che si meritano…

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