Un contratto fra l’eletto e l’elettore. Esattamente come quello che fece a parole con gli italiani Silvio Berlusconi in vista delle elezioni del 2001, ma con la differenza che se il politico non rispetterà  gli impegni presi in campagna elettorale, dovrà  rispondere delle sue mancanze giustificando i motivi o sarà  tenuto a dimettersi, non ricandidarsi, ed eventualmente perseguito in sede civile.
E’ in linea di massima la bozza del Protocollo C3, (C3 sta per contratto coi cittadini) una sorta di pedigree per il politico che ne accetta le regole tramite accordo sottoscritto e anche una garanzia per gli elettori che lo possono richiedere ai candidati in vista del voto.
L’ambizioso progetto, ampiamente illustrato sul sito www.protc3.org é già  valido per le elezioni previste nel 2008 in alcuni comuni e province.
Aderire al Protocollo C3 é gratuito, non ci si tessera ad un partito ma ci si affida ad uno strumento che garantisce trasparenza fra l’eletto e l’elettore perché concede diritto di rivalsa all’elettore, una sorta di “diritto di recesso” nei confronti del politico, clausola inserita in qualunque forma di accordo di compravendita e di rapporti professionali.
Ideatori e animatori del progetto sono Andrea Casamassima, ingegnere informatico e Alessandro Frittelli, avvocato, entrambi miei opsiti in trasmissione.
Di seguito l’intervista realizzata poco prima di andare in studio per la diretta

2 pensiero su “Trasparenza e coerenza nero su bianco”
  1. Lodevole iniziativa. Essendo un ottima idea, dubito che riscuoterà  grande successo. Ritengo invece molto probabile che verrà  stesa una cortina fumogena sulla stessa. Comunque grazie per avere segnalato l’esistenza di questo protocollo.

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