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Il motto “day” sta lasciando una scia contagiosa, in poche ore ha già  rapito due illustri figuri come Silvio Berlusconi e l’intelligentissimo Roberto Calderoli!
Il primo, abusatore degli altrui spazi (vedi caso Europa7 solo per citarne uno) siccome si sente “abusato” da quando la poltrona del cda Rai del suo fido Petroni é stata assegnata ad un giovanotto di 77 anni di un partito di sinistra, indice per il 2 dicembre un “two day” di protesta a Roma con tutti i fan della Casa circondariale delle libertà ! Sarà  che pronunciare two (tuu) simile ad uno sputo non sia una sorta di saluto rivolto al piduista Silvio tessera 1816?
Il secondo, il Roberto Calderoli delle vignette islamiche blasfeme sulla maglietta che provocarono rivolte nefaste (11 morti accertati in Libia), si é inventato il “maiale day”, ossia portare a passeggio un suino su terreni destinati alla realizzazione di moschee per “infettarli” – come egli stesso ha detto – e scoraggiarne la costruzione!
Rivolgo un appello agli animalisti affinché si uniscano al sottoscritto per spezzare una lancia in difesa della dignità  dei sacri maiali! Tra una legge porcata, un culatello al posto di un “culatone” e un ingiurioso uso dei mansueti verri c’é da chiedersi se non basti il solo passaggio di Calderoli su quei terreni per sortire l’effetto desiderato!
Troverà  d’accordo anche il suo amico Gianfranco Fini di An, che non a caso ha utilizzato la sede romana di Via della Scrofa per mettere in guardia i suoi fedelissimi dai possibili effetti dirompenti del Vaffa-day!
Intanto chissà  se Calderoli riuscirà  ad inventarsi qualche nuova maialata da portarsi in tribunale; già  perché la sua politica di valori é nel mirino della procura di Lodi che lo sta indagando per appropriazione indebita nell’ambito dell’inchiesta sulla scalata Antonveneta con Giampiero Fiorani, il quale ha recentemente dichiarato ai giornali di aver regalato al deputato bergamasco 200mila euro sottobanco per dei favori.
Insomma, con un contagio da V-day after di questa portata non so se sia opportuno ridere o piangere all’idea di organizzarne un secondo.

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