carboneria

Il Movimento 5 stelle si struttura e si gerarchizza come tutti i partiti. Il Comitato d’Appello annunciato dal blog servirà sostanzialmente a legittimare gli umori del capo politico. Che è uno, Beppe Grillo, (uno e mezzo con Gianroberto Casaleggio) e che farà come ha sempre fatto. Quando qualcuno gli scade, lo espelle o lo perseguita sul blog. Con la differenza che ora, il Comitato d’Appello, potrà rivedere le decisioni del capo. Sempre che il comitato sia un gruppo di teste pensanti e non una setta fedelissima al capo. Le uscite dei vari Fico e Di Maio denotano ormai un cieco allineamento tipico del cerchio magico. Non mi piacciono più. Sempre fedeli al capo, senza mai contraddirlo. Del resto mi rendo conto che questo è il prezzo da pagare alla posizione di potere all’interno di un partito capeggiato da un solo capo, oltre che politico, anche carismatico. Poi, della democrazia uno-vale-uno, è rimasto solo un vago spot pre-elettorale. Uno-vale-uno soltanto se sceglie un modello di una marca imposta dall’alto. Per il resto, il Movimento 5 stelle, ha avuto episodi di rara bassezza che nemmeno nel Pd o in Forza Italia… Uno su tutti: l’incredibile estromissione di almeno tre candidati avvenuta dopo il voto delle primarie per le elezioni europee su decisione dei capi non si sa bene perché e in che modo. Basterebbe questo per far cadere un mito. Invece in Italia abbiamo sempre bisogno degli incantatori di serpenti. Grillo in questo ruolo è stato (quasi) perfetto. Rimane da individuare l’erede carismatico capo-politico che sostituirà il Grillo stanchino. Ormai accomodato nellla stanza dei bottoni a tenere i fili di un partito che si sfilaccia di giorno in giorno. Bah, ho il vago timore che del Movimento 5 stelle, tra un po’ parleremo di un “Momento 5 stelle”.

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