A 3 settimane dalle elezioni amministrative, il Movimento 5 stelle capeggia nei sondaggi. Viene dato come terza forza politica italiana e i giornali sono costretti a parlarne con grande evidenza. A modo loro, spacciano Grillo come il Bossi dei primi anni ’90, almeno secondo Curzio Maltese e pure secondo il consigliere lombardo del Pd Pippo Civati. E’ dai leader dei partiti che giungono i segnali d’allarme che colgono dai giornali. Per Bersani Grillo rappresenta “l’antipolitica degli apprendisti stregoni“. Per Nichi Vendola è “un demiurgo populista armato di bestemmia salvifica senza prospettive per l’Italia“. Casini parla di “tsunami nella politica italiana” senza nominare il comico, e Angelino InAffanno evita accuratamente di nominarlo semplicemente augurandosi che di credere alla politica “senza contumelie e senza insulti“. Antonio Di Pietro è l’unico che prova ad andare controcorrente dichiarando a Piazzapulita che l’ultima tranche del rimborso elettorale di quasi 4 milioni di euro, sarà restituito con un assegno circolare che sarà consegnato alla ministra Fornero affinché destini l’importo alle fasce sociali più deboli. Populismo o no, la svolta politica italiana pare davvero vicina. Benedetta crisi!