Sono bastate 24 ore perché l’intervento “teatrale” del segretario del Pdl Angelino Alfano a Bergamo provocasse le prime reazioni “dal basso”. Il sindaco di Covo (BG) Carlo Redondi, ex aennino del Pdl, si è dimesso dal partito e anche dal consiglio provinciale presieduto dal deputato leghista Ettore Pirovano. “Basta ingannare la gente con promesse che il Pdl non mantiene. Dopo ver sentito Alfano ho deciso di dimettermi per dimostrare che per sopprimere le province non c’è bisogno di attendere una legge costituzionale come dicono i leghisti, i peggiori politici che esistano…”
Di seguito il testo integrale dell’intervista del video postato.
Blog: Carlo Redondi, sindaco di Covo provincia di Bergamo, consigliere provinciale del Pdl, allora è arrivata questa notizia della decisione delle dimissioni, parla di un Pdl “partito morto” come mai?
C.R. “La mia dichiarazione precisamente non diceva ‘Pdl partito morto’, ma facevo critiche molto precise, che secondo me ha tradito gli ideali della sua costituzione, quelli in cui io speravo in una vera rivoluzione liberale, rivoluzione che non è arrivata, anzi, si è tradotta nella peggiore tradizione italiana di tassare e tartassare i cittadini quando c’è un problema. E la prosecuzione di tasse sui Bot, contributi di solidarietà, furto a chi ha riscattato gli anni di pensione, sono tutte cose che non tollero più. Sono andato all’incontro di Angelino Alfano che c’è stato venerdì a Bergamo, speravo di sentire da questo segretario delle nuove parole d’ordine, un progetto, qualcosa, di tutto questo non ho sentito niente. Tutto questo mi ha portato all’imbarazzo di relazionarmi con i miei elettori e con i miei amici che si sono tesserati nel partito, quindi la mia scelta è stata quella di dirlo al partito e di conseguenza di rinunciare alla anche carica di consigliere provinciale che il partito mi ha dato.”
Blog: quindi lei si è dimesso dal consiglio provinciale di fatto?
C.R. “Sì, di fatto, non mi sono ancora dimesso per motivi logistici poiché lavoro a Brescia e non sono ancora riuscito ad andare al protocollo della provincia ma lo farò o domani o al massimo lunedì.”
Blog: Lei ha dichiarato ai giornali che le province sono enti inutili e quindi ha fatto riferimento anche alla provincia di Bergamo che se non sbaglio ha più di un milione di abtitanti e anche nella bozza di Italia dei valori che prevede l’abolizione delle provincie al di sotto del milione di abitanti, par di capire che anche la provincia di Bergamo è inutile
C.R. “Io, precisamente ho detto che la provincia soprattutto in questo momento di crisi può essere tranquillamente un ente che venga soppresso. Anziché andare a tassare e a inventare nuove tasse sulla gente sopprimiamo la provincia che è un costo che può essere risparmiato dallo Stato. In considerazione poi che il Popolo della Libertà aveva nel suo programma elettorale delle elezioni del 2008 la soppressione delle province, mi sembra che da militante del Pdl non chiedo niente di strano se chiedo di sopprimerle subito e non con legge costituzionale cioè ingannando ancora una volta la gente perché sappiamo benissimo che una Legge costituzionale non passerà mai prima di 4 o magari anche 5 anni. Quindi la mia provocazione è questa: il Pdl chieda a tutti i suoi consiglieri provinciali di dimettersi che il loro venir meno provoca il commissariamento delle province, automaticamente togliamo la spesa dell’organo politico partendo da una rivoluzione dal basso anziché aspettare le decisioni dei politici romani e soprattutto dei politici leghisti che sono i peggiori da questo punto di vista…
Blog: sentendola parlare mi viene in mente Alfano alle parole che ha detto a Bergamo “rifondiamo un nuovo Pdl ripartendo dal basso” lei da sindaco di un paese piccolo della provincia rappresenti un po’ il basso del Pdl. Non immagina che nel partito questa sua dimissione arrivi un po’ inaspettata?
C.R. Ah sicuramente giunge inaspettata visto che sembra che abbia sollevato molto stupore. Però secondo me va fatta una riflessione. Io arrivo da Alleanza nazionale, ho avuto un percorso politico ritengo molto lineare, ho cambiato partito solo quando Alleanza nazionale si è sciolta nel Pdl, sono entrato nel Pdl molto fiducioso sperando che questo nuovo contenitore politico potesse portare grandi novità al panorama politico italiano, ahime devo constatare che di novità non ne sono arrivate.
Blog: e quindi Alfano non rappresenta la novità nel Pdl?
C.R. Bè questa è la sensazione che ho avuto io venerdì. Io venerdì sera sono andato apposta ad ascoltare proprio perché già oscurato dai provvedimenti che ho visto negli ultimi mesi, mi sono dato una sorta di ultima spiaggia, cioè vado a sentire questo nuovo segretario e vediamo se lui ci dà effettivamente una nuova via, delle nuove idee, delle parole d’ordine soprattutto, io insisto su questo. Un partito ha bisogno di parole d’ordine…
Blog: ecco ma dentro il Pdl che aria si respira in questo periodo con la nomina di Alfano che viene rappresentato e dipinto come il nuovo centro del Pdl
C.R. “devo dire che le speranze ci sono perch<è le persone che vedo intorno a me nutrono buone speranze su Alfano. Infatti c'è chi mi dice che sono stato ingeneroso dando questi giudizi al suo discorso, oppure chi mi dice che bisogna aspettare che faccia qualcosa e lasciarlo lavorare prima di giudicarlo così duramente. Io non so, sarò troppo esigente ma da un leader politico di 40 anni, quindi giovane, che dovrebbe dare una nuova indicazione, che si trova a operare in una situazione così brutta come questa dove c'è una crisi terribile da risolvere, embè un partito delle risposte le deve dare! non può semplicemente dire 'stiamo tutti uniti perché il momento è brutto' se il momento è brutto bisogna reagire e dare delle indicazioni. Io queste indicazioni non le vedo."
Blog: Lei continuerà il suo percorso politico soltanto da sindaco e non più da consigliere provinciale. Pensa di fare politica da solo, di fondare un movimento suo, di apparentarsi in un altro partito o no?
C.R. “Assolutamente no, ho sempre visto di malocchio quelli che lasciano un partito ed entrano in un altro. I valori non si confezionano e non si cambiano in così poco tempo. I valori sono qualcosa che abbiamo radicato dentro di noi. Se ero in Alleanza nazionale e poi nel Pdl un motivo c’era. Se oggi vado dal Pdl ed entro in un altro partito significa che non valevo niente prima. Quindi sostanzialmente torno a casa, amministro il mio comune dove ho la fortuna di avere un gruppo di amici che amminsitrano insieme a me, e vedremo cosa succede. Se nascerà qualcosa in futuro che mi darà nuova linfa di vita la prenderò diversamente, torno a fare il mio lavoro e torno alla mia famiglia“.