Rischia fino a 8 anni di galera Fabio Diani, l’appuntato della Guardia di Finanza di Pavia arrestato su ordine del Gip di Milano Roberta Nunnari per gli oltre mille accessi abusivi agli archivi informatici delle Fiamme Gialle eseguiti tra il gennaio 2008 e l’ottobre 2009. I pm Elio Ramondini e Alberto Nobili accusano il finanziere di aver passato informazioni riservate e dati sensibili al giornalista di Panorama Giacomo Amadori (indagato), di componenti della famiglia Agnelli, Antonio Di Pietro, Luigi De Magistris, Gioacchino Genchi, il giudice Raimondo Mesiano, Beppe Grillo, Marco Travaglio, Patrizia D’Addario e altri di cui si saprà (ci saranno anche blogger?).
Il cosiddetto “cronista di punta” come lo definisce il direttore di Panorama Giorgio Mulé, avrebbe scritto articoli che contengono informazioni estratte dalle violazioni delle banche dati “di interesse pubblico e militare” ad opera di Fabio Diani durante gli orari di servizio. Analogie che sarebbero emerse da una scansione degli articoli di Amadori pubblicati sul settimanale di Berlusconi nel 2008 e nel 2009.
Giacomo Amadori, ultimamente, era apparso sui giornali citato dal fotografo sardo Alfredo Zappadu che si era rivolto proprio a lui per tentare di vendere agli house organ berlusconiani i famosi scatti “rubati” alla villa in Sardegna in cui si vede il premier tra escort e falli eretti a bordo piscina. Nell’esposto del piduista si legge che “Amadori consegna il materiale al direttore Belpietro che, immediatamente, gira all’avvocato Ghedini“.
Lo scorso Gennaio sulle pagine di Panorama Amadori si era pure inventato un fantomatico dossier dei magistrati di Bari, che per ordire un inesistente complotto a danno della reputazione del premier (ce n’era bisogno?) si sarebbero serviti proprio della D’Addario “consegnata a Gianpi Tarantini“. Come sappiamo, invece, il premier paga le escort a suon di migliaia di euro. La bufala sarebbe stata opera di una soffiata dell’ex convivente della D’Addario Giuseppe Barba (arrestato anni fa per averla sfruttata come prostituta) secondo cui la escort barese era andata a Doha con un milione e mezzo di euro per conto di politici. Ovviamente era tutto falso. Nessun complotto, nessuna indagine e nessun arresto di magistrati é stato eseguito a Bari.
L’unica conferma che emerge con l’arresto di Fabio Diani é che la corte dei servi del piduista é perennemente impegnata a fabbricare dossier infamanti nei confronti di figure scomode alla cricca del puttaniere servendosi dei mezzi più disparati. Dall’agente betulla (Renato Farina al soldo dei servizi segreti) passando per il genovese Guzzardi (che si autospediva le minacce firmate Br) senza dimenticare i dossier illegali del Sismi di Pollari e Pompa, Brachino manomorta col giudice Mesiano, Feltri che sputtana Boffo, Fini, Di Pietro, la patetica sceneggiata dell’inesistente attentato a Maurizio Belpietro, Nicola Porro che avverte Arpisella di “rompere il cazzo 20 giorni alla Marcegaglia“, Paolo Liguori che manda “Macchi lì in Sardegna” per sputtanare il procuratore Caselli sul sequestro Melis, Lino Jannuzzi che proprio su Panorama si inventa un incontro mai avvenuto a Lugano tra la Boccassini e altri 3 magistrati “per incastrare Berlusconi” (condannato a 2 anni e 9 mesi per diffamazione aggravata e portato in Senato). Insomma, siamo davanti a una pericolosa e inesauribile cricca che ricorda gli anni di piombo.
Di Pietro, Travaglio, Genchi… li vedremo domattina a Mattino 5 di Paolo Del Debbio com’é stato per il bufalaro Belpietro?