Muhammar Gheddafi ha reso il suo sporco servizio. E’ venuto a Roma per distrarre giornali e tivù. S’é inventato la predica islamica alle hostess replicando la sua tenda beduina nel centro di Roma. Nessuno ha ricordato che già  al vertice Fao sulla sicurezza alimentare dello scorso novembre, Gheddafi arrivò con 200 ragazze “belle e di taglia 42” in chador nero.
Stavolta il golpista libico ha detto che gli piacerebbe un’Europa islamizzata, come al sottoscritto piacerebbe atea. I giornali servili hanno subito amplificato le finte preoccupazioni dell’Avvenire dei vescovi su problemi che non esistono. Esistono soltanto gli affari tra Gheddafi e il puttaniere piduista imputato a Milano di appropriazione indebita, corruzione in atti giudiziari e frode fiscale in 3 processi. I soliti impresari avvoltoi degli appalti pubblici stanno facendo la fila nella speranza di aggiudicarsi una fetta della torta di Tripolitania, che solo a parole sarà  di 5 miliardi di dollari perché quei soldi non ci sono. Infatti tocca al ministro Frattini calarsi nella parte del pesce lesso: si appella alla Ue per trovare quei fondi ben sapendo che la Ue non li potrebbe mai devolvere per statuto, giacché non é previsto finanziare opere extracomunitarie se non per ragioni strettamente umanitarie.

Per il resto i trattati di amicizia sono libere convenzioni tra nazioni che generalmente prevedono scambi di beni, servizi e soprattutto soldi (se li hanno). Il trattato di amicizia stipulato tra Italia e Libia nel 2008 é un pezzo di carta adatto alla toilette. Col suo varo “l’amico Gheddafi” ha disposto che i pescherecci italiani sorpresi nelle acque di Tripoli subiscano sanzioni senza eccezioni, sequestro dell’imbarcazione e il carcere libico fino a 2 anni per l’equipaggio. Dopo le bombe lanciate nel mare di fronte a Lampedusa negli anni ’80 il raìs arabo ha deciso che le acque libiche arrivano fino a 72 miglia a largo della costa (quasi a Mazara del Vallo).

Nella Libia del bombarolo Gheddafi lo stato di diritto non si legge nemmeno sui manuali. Nell’ultimo anno ha fatto parlare di sé grazie al sostegno nei confronti di Abdel Basset al-Megrahi spacciato per ostaggio dal “partner strategico” Gheddafi. Si tratta di un terrorista che ha ucciso 270 passeggeri esplosi su un Boeing 747 della Pan Am in volo nei cieli di Lockerbie. Le autorità  scozzesi lo hanno liberato per ragioni umanitarie, ma per i libici é un eroe: lo hanno spudoratamente festeggiato per il suo ritorno in patria con tanto di celebrazioni a Tripoli organizzate dalla famiglia Gheddafi, che ha solennemente accolto l’assassino dei cieli tra le bandiere trionfali.

Il plurimputato e pluriprescritto capo del governo italiano in quei giorni é volato in Libia con le frecce tricolori per festeggiare i 40 anni di governo golpista di Gheddafi, considerato tra i 10 peggiori dittatori al mondo che pretendeva soltanto la fumata verde. Assenti per rifiuto Nicholas Sarkozy e addirittura Vladimir Putin. Presente, invece, Omar Bashir, il presidente sudanese ricercato dal Tribunale penale internazionale dell’Aja per crimini contro l’umanità .
Il magnaccio di escort piduista é stato fiero di starnazzare tra quei criminali che non conoscono democrazia. Gheddafi lo ha omaggiato con 2 cammelli subito ospitati nel ranch padano di Calderoli ad Alzano Lombardo, che per l’occasione ha dichiarato di pentirsi della maglietta antiislam e urlando “Viva la Libia“.

Intanto la stampa estera condannava la Berlusconi-Gheddafi connection. Il Guardian parlava di conflitto di interessi e di “affari” che i 2 bischeri fanno insieme. Oltre alle puttanelle si sono divisi Nessma Tv in cui il nano imbonitore é andato ospite senza contradditorio per applaudire Gheddafi, che si augurava di “smembrare la Svizzera in 3“. Non tollerava che la polizia di Ginevra avesse arrestato suo figlio Hannibal e la moglie Alina per maltrattamenti ai domestici. Per vendicarsi ha fatto sequestrare un cittadino svizzero in trasferta di lavoro in Libia e lo ha rilasciato soltanto dopo trattative che ricordano tanto i terroristi. Gheddafi se ne sbatte dei profughi che muoiono di stenti nei deserti della sua Libia. Si limita a condannare il lassismo “senza Dio” europeo e anche istituzioni come l”Onu, considerata “il vero terrorismo“.

Insomma, i 2 malavitosi leader di Stato se la suonano e se la cantano rendendosi a vicenda sporchi servizi che non avvantaggiano nessun cittadino onesto. Giornali e tivù ci sono dovuti cascare anche stavolta, e per forza tralasciando a pagina 40 la vera piaga sociale dell’Italia: disoccupazione e mancanza di prospettive economiche. Prima o poi la dovranno pagare.

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