«Scoppia il caso Belsito. Poi viene travolto il tesoriere Stiffoni, che il 26 aprile lascia. Il capogruppo e i suoi mi rimuovono. Mi dicono che devono fare dei controlli. Poi a maggio mi propongono il raddoppio dello stipendio per scusarsi del disagio. La cosa mi spaventa: rifiuto. A fine luglio arriva la sospensione e poi il licenziamento. Immagino fossi diventata un testimone troppo scomodo, ingombrante. Le accuse che mi fanno su un presunto prestito concessomi, non è stato fatto coi soldi pubblici alla Lega- Avevo solo chiesto un anticipo sul Tfr da dipendente a tempo indeterminato del gruppo. Eccedeva la somma alla quale avrei avuto diritto. Ma il capogruppo e il tesoriere me l’hanno concessa. Come già era avvenuto per altri. Tutto erogato con bonifico, per altro. Tutto regolare. Mi sono già impegnata anche davanti ai pm a restituire la somma eccedente». Manuela Privitera, ex segretaria amministrativa del gruppo della Lega al Senato.

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