«Io non ho rotto con Comunione e Liberazione. Ho distinto. Sono amico di Formigoni, uomo di statura, cui ogni tanto do qualche consiglio. Sono stato grande amico di Giussani. L’ho curato per 10 anni, l’ho tenuto qui sino all’ultimo, gli portavo in camera Berlusconi. Si adoravano. Berlusconi si sedeva sul suo letto, si abbracciavano, si baciavano. Giussani aveva molte idee. Ora i suoi successori sono liberi di fare secondo la loro mentalità. Qui dentro però è San Raffaele, non è Cl: ognuno padrone a casa propria. Noi abbiamo una dottrina che non è quella di Cl. Facciamo scienza e cultura, grazie a un’università che è libera, non ecclesiastica. Odio che si adoperi Gesù Cristo per fare soldi». Don Luigi Verzè ad Aldo Cazzullo, 6 novembre 2009, alla vigilia del crac del San Raffaele.

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