Virginia Raggi, da sindaco di Roma, la ricordiamo per aver tenuto fede ad alcune promesse. Tipo quella di non finanziare le Olimpiadi del 2024 e nemmeno di costruire il Nuovo stadio Olimpico, che con la sua colata da un milione di metri cubi di cemento sarebbe diventata la più imponente operazione immobiliare da parte di un privato a Roma.
Il motivo era perché la Raggi voleva intanto ripianare i debiti miliardari di Roma Capitale.
E soprattutto evitare che i soliti palazzinari facessero affari col cemento.
Uno di questi palazzinari, è Luca Parnasi. Ha finanziato un po’ tutti negli anni. 40 mila euro all’ex governatore del Pd Piero Marrazzo. 35 mila a Forza Italia e via discorrendo…
Nel 2013 ottenne 20 milioni di euro dall’Atac – la municipalizzata romana dei trasporti – per cambiare sede, ma poi la sede non cambiò e Parnasi quei soldi non li rese più.
Salvatore Buzzi, il re delle cooperative condannato in Mafia Capitale, raccontò che Parnasi ricevette 180 milioni di euro per costruire il nuovo palazzo della Provincia di Roma, quando già si sapeva che la provincia sarebbe scomparsa in favore della Città Metropolitana. Soldi che sarebbero serviti a salvare Parnasi dal fallimento.
Insomma, alla fine la giunta Raggi, siamo nel 2018, trova l’accordo con Parnasi per costruire il nuovo stadio a Tor di Valle, ma con solo metà delle cubature previste inizialmente.
L’accordo arriva anche perché Parnasi minaccia di portare il Campidoglio in Tribunale. Poi però viene arrestato il capo di Acea Lanzalone, accusato di fare favori a Parnasi, e alla fine per Parnasi il nuovo stadio resterà un sogno incompiuto perché a sua volta viene arrestato per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione. Il processo è in corso con altri 16 imputati, ma Parnasi – in questi 5 anni – è riuscito comunque a guadagnare oltre 17 milioni di euro.
Come?
Semplicemente perché il socio in affari di Parnasi, il ceco Radovan Vitek, tramite la sua società, si è accordato col curatore fallimentare di chiudere la vertenza con Sias versando 5 milioni di euro.
Cosicché Parnasi è diventato padrone dei terreni con appena 19 milioni versati anziché i 42 pattuiti col patronato che glieli aveva venduti.
Con ben 23 milioni di differenza.
Nel luglio del 2021, Vitek stipulò con Parnasi il contratto di acquisto dei terreni per 36 milioni di euro (in parte pagati cash e in parte scalando debiti che aveva con Parnasi). In questo modo Parnasi ne ha guadagnati 17 senza aver nemmeno scavato una buca e Vitek ne è entrato in possesso spendendone 41 invece di 42. Parliamo di terreni di altissimo valore immobiliare.
Così i costruttori festeggiano, il curatore e i suoi consulenti incassano le parcelle, i creditori restano col cerino in mano, a cominciare dalla Sais, la proprietaria dei terreni che si ritrova fallita senza più niente in mano.
Morale. Benché i 5 stelle a Roma siano riusciti a contenere la speculazione edilizia, i palazzinari sono riusciti comunque a fare i loro affari milionari.
