Il Senato ripristina i vitalizi per gli ex onorevoli con effetto retroattivo e così se ne vanno 70 milioni di euro all’anno.
Pari al reddito di cittadinanza per 100.000 famiglie povere.
La decisione avvenuta nel giorno dell’informativa in Aula di Daniela Santanchè, è del Consiglio di garanzia del Senato (che per inciso è in prorogatio da ormai 9 mesi).
Venendo al dunque, il consiglio è formato da senatori che hanno deciso per sé stessi.
E’ un po’ come immaginare un gruppo di operai che decide il vitalizio da mettere in carico all’azienda per cui lavorano.
Una follia..
Bene, dopo una serie di ricorsi contro la delibera sul taglio operata dall’ex presidente della Camera Roberto Fico, ora gli ex senatori potranno farsi pagare tutto quello che non hanno percepito durante i tagli dei governi a 5 stelle, ossia gli assegni in vigore prima del 2018.
Quindi, il privilegio della casta, torna in toto, e con gli interessi.
Chi materialmente ha votato il ripristino dei vitalizi?
Intanto il presidente del Collegio di garanzia Luigi Vitali, di Forza Italia, il cui voto è valso doppio. Vitali era un cortigiano di Berlusconi, e nel 2011 depositò la richiesta di una leggina per accorciare i termini di prescrizione dei reati se a commetterli era un incensurato ultra65enne. Berlusconi era imputato in vari processi, tra cui quello di Mediatrade e quello di corruzione in atti giudiziari per aver pagato David Mills affinché mentisse ai giudici.
Si è astenuta Valeria Valente del Pd, dunque non votando è come se il partito di Elly Schlein avesse dato il proprio assenso al ripristino dei vitalizi.
Poi viene il bello.
Hanno votato contro i vitalizi la Lega e Fratelli d’Italia.
Ed ecco che l’ultimo voto utile e determinante per farli passare è arrivato dall’ex docente universitario napoletano Ugo Grassi. Che entrò in Senato col Movimento 5 stelle e poi se ne andò nella Lega e finì con Mastella fino al Conte 2.
Insomma, non proprio un acquisto azzeccato da Luigi Di Maio, che lo mise in lista assieme ai vari Paragone e al capitano anti-Schettino.. Gregorio De Falco e tanti altri…
Grassi, che è tornato ad insegnare diritto all’università, si è giustificato dicendo che la delibera di Fico, che doveva essere eterna, è stata ridotta da una sentenza della Corte costituzionale a soli 3 anni di validità, in quanto i 5 stelle, secondo i giudici,
tagliarono con motivazioni irragionevoli e cariche di vendetta.
Morale, per questo risultato, ha contribuito moltissimo l’impegno dei parlamentari dei partiti.
Dunque, alla fine, la causa di questo scandaloso ritorno dei vitalizi, sono i grillini.
In primis perché hanno predisposto il taglio in maniera frettolosa che si è prestata a profili di illegittimità per i quali la Consulta li ha ristabiliti.
E poi grazie anche alle sfortunate e inopportune scelte dei candidati come Grassi, che anziché passare per la selezione dei meetup sono stati messi in lista da Di Maio col beneplacito di Grillo.
Che tanto ha fatto per creare un Movimento pulito, tanto ha fatto per distruggerlo.

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