In Molise è stato eletto presidente il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, che per non farsi mancare niente è pure presidente della provincia di Campobasso, berlusconiano doc.
Ma Roberti, esattamente come i presidenti precedenti, è solo la testa di legno del vero padrone del Molise che da diversi lustri è l’europarlamentare Aldo Patriciello da Venafro.

Patriciello è un altro berlusconiano. O meglio, è un Berlusconi in 16esimo: è uomo di affari e di politica, è padrone di una tv (TeleIsernia), è campione di conflitti d’interesse, vanta una sfilza di procedimenti giudiziari, culminati in una condanna definitiva per finanziamento illecito ai partiti. Il suo grande business è la sanità, giro d’affari di oltre 250 milioni per un impero di oltre 20 cliniche private tra Molise, Puglia, Lazio e Campania, prima fra tutte la Neuromed di Pozzilli.
Negli anni ha cavalcato tutti i principali partiti, a cominciare dalla Dc, passando per il Partito popolare, poi nell’Udc, infine in Forza Italia.

In Molise Patriciello è un vero e proprio Ras. Non c’è famiglia che per qualche motivo abbia interessi diretti o indiretti con le sue aziende sanitarie. Non solo per quel che riguarda le forniture, ma anche per quanto concerne i servizi come il controllo delle cooperative delle pulizie.

Pensate che prima del Covid, fu denunciato dai suoi 5 fratelli per truffa aggravata al tribunale di Isernia. Secondo l’accusa aveva dribblato la firma di un accordo per la nomina di un amministratore indicato dai familiari in alcune società che controllano la Nuromed.
Il fratello Gaetano disse ai giornali: “Ci ha fregato. E se fa così coi fratelli, come tratterà gli elettori?”.
Capite? Mi fermo qui per non fare un video di un quarto d’ora.

Dico solo che il neopresidente Roberti ha già detto che valorizzerà le politiche di Michele Iorio, dominus della Regione per 3 mandati dal 2001 al 2013 con Forza Italia (oggi è passato a Fratelli d’Italia), che nel 2012 incappò in una condanna a un anno e mezzo per abuso d’ufficio in un’inchiesta sulle consulenze per la gestione dello zuccherificio regionale. La condanna fu confermata in Appello e poi prescritto nel 2014. Quindi candidato al Senato nel 2018.

Dopo Iorio arrivò a governare il Molise il Pd con Paolo Frattura, ma che a dispetto del cognome ha tenuto il Molise ingessato nel sistema Patriciello. E poi appunto l’uscente berlusconiano Donato Toma, non ricandidato per una serie di disastri che hanno tenuto il Molise con i bilanci in predissesto. Ecco, ora tocca la poltrona a Francesco Roberti. Che come i precedennti terrà nella veste di vice l’eterno Vincenzo Cotugno e – salvo novità – anche tutti o quasi gli assessori precedenti.

Eventuali approfondimenti sul Molise li farò più in là con delle series a pagamento disponibili su Tik tok, tempo permettendo.
Intanto vi chiedo di mettere il dito sul segui in modo da poter ampliare la platea di tiktoker un pochino più informati rispetto al mainstream che come sapete, queste cose non ve le dice.

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