Dopo una condanna in primo grado a 5 anni per voto di scambio politico mafioso, il politico di Fratelli d’Italia Roberto Rosso tenta la sua rivincita con la giustizia al processo d’Appello iniziato a Torino. Fu arrestato a Natale del 2019. 3 anni e mezzo fa. Colpevole di aver acquistato per 50 mila euro un pacchetto di voti per entrare nel consiglio regionale del Piemonte, garantiti da Onofrio Garcea e Francesco Viterbo, 2 esponenti della ‘ndrangheta che col rito abbreviato sono già stati condannati anche in Appello a 4 anni e 8 mesi e 7 anni e 7 mesi.
Le difese del politico meloniano, Giorgio Piazzese e Franco Coppi, hanno tentato di scagionare il loro cliente definendolo bipolare, un ingenuo piacione, non colluso. Versione alla quale i giudici non hanno creduto. Al contrario, lo hanno ritenuto un consapevole bugiardo nei confronti del Tribunale, che «ha volontariamente stretto un patto elettorale con la ‘ndrangheta» come ha scritto il magistrato nell’atto con cui aveva chiesto 11 anni di condanna, ottenendone –appunto – 5.
A giudizio sono tornati 21 dei 29 imputati del primo grado (tra loro anche Antonino Buono e Mario Burlò) coinvolti nei diversi rivoli della maxi inchiesta Carminius-Fenice sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel mondo politico e imprenditoriale del Torinese e in particolare a Carmagnola, cittadina «dove le auto vanno in autocombustione più frequentemente che altrove», ha detto provocatoriamente il pm Toso.
Ecco, se fossimo in un Paese normale, di un processo così potrebbe interessarsi Forum su Rete4. Quello condotto dalla Palombelli, Che invece intorta i telespettatori da anni con vicenduole familiari quasi sempre interpretate da attori.