«Abbiamo cercato di integrarci con l’Europa, ma era una Versailles 2.0. Dovevamo distruggere quest’ordine e quando la nostra ultima richiesta di fermare la Nato è stata respinta, si è deciso di usare la forza… La maggior parte delle istituzioni sono, per noi, unilaterali e illegittime. Minacciano la Russia e l’Europa orientale. L’avidità e la stupidità degli americani e la miopia degli europei ci hanno rivelato che questi attori non vogliono una pace giusta. Dobbiamo correggere i loro errori. E purtroppo un’escalation di guerra diventa sempre più probabile…
Gli americani e i loro partner Nato continuano a inviare armi all’Ucraina. Se va avanti così, degli obiettivi in Europa potrebbero essere colpiti o lo saranno per interrompere le linee di comunicazione. Vediamo l’espansione occidentale in atto e una russofobia simile all’antisemitismo tra le due guerre. Quindi il conflitto stava già diventando probabile. E abbiamo visto divisioni e problemi strutturali nelle società occidentali, così il Cremlino ha deciso di colpire per primo…

L’Ucraina deve diventare neutrale e demilitarizzata. Ciò dovrebbe essere garantito da potenze esterne, compresa la Russia, e nessuna esercitazione dovrebbe aver luogo nel Paese se uno dei garanti è contrario.

Mi spiace, anche l’Italia e la maggior parte dei Paesi europei non sono in grado di difendersi. Hanno risparmiato sulla sicurezza. Si sono messi in questa posizione scomoda e l’Europa non è considerata più un attore serio. Uno dei gravi errori degli europei è che non hanno investito in sicurezza, col loro ideale di pace eterna. Le nazioni europee dovrebbero potersi difendere, perché ci sono minacce reali che vengono da Sud e il mondo sta diventando pericoloso. Se dipendete dall’America, state svendendo la vostra sicurezza perché gli americani fanno i loro interessi».

Sergey Karaganov, storico consigliere di Vladimir Putin e riferimento russo della “dottrina Putin”. Nel 2019, ha teorizzato per primo l’invasione totale dell’Ucraina.

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