L’abolizione delle province era uno degli obiettivi fondanti del manifesto politico del Movimento 5 stelle. Dal 2009 al 2018 si erano battuti per raggiungere lo scopo. In un’occasione la Consulta bocciò l’idea per incompatibilità con la Costituzione.
Ora che siamo nel 2022 non si possono vedere Luigi Di Maio e Roberto Fico tramare sottobanco per riempire le poltrone della Città metropolitana di Napoli, che è la provincia con nuova denominazione. I 2 (ex ex ex) grillini napoletani “fanno la conta” sul chi mandare del Movimento 5 stelle e sfidano 10 liste in corsa per le 24 poltrone da assegnare con le votazioni del prossimo 13 marzo. Alle urne andranno 1.543 tra consiglieri comunali e sindaci campani.
Un ministro e un presidente della Camera di un partito rivoluzionario ridotti a macchiette stile Mastella-Pomicino.
Lo schifo grillino non vede il fondo.