Che si tratti di Pnrr, Rai o di lavoro, lui è sempre ai margini ad atteggiarsi da piacione. Non lo teme nessuno, nemmeno Toti e Renzi che ormai annunciano nozze per riempire il cosiddetto centro.

Si è fatto impallinare da Renzi e dal Pd ma lui non ha fatto un plissé. Anzi, ha sorriso appoggiato a un tavolino in piazza Colonna e si è sdraiato su Mario Draghi.

Giuseppe Conte è il politico a cui piace non toccare mai palla.

Molti 5 stelle che hanno votato la fiducia a Draghi non se lo filano più. Hanno finalmente capito che Conte non esiste col 32%. Figuriamoci se esisterà alle prossime elezioni col 15 o il 20.

I veri grillini di Alternativa c’è guardano al Dibba. Sono loro l’unico appiglio rimasto per i tanti elettori delusi dalla virata grillina. Parlo di grillini veri, non di post-grillini del sistema usi a digitare “Conte il mio presidente”.

Il 32% dei 5 stelle conta come fosse un 3,2 perché Conte non appare mai come prim’attore dell’agenda politica. I giornali e le tivù parlano di Lega, Pd, Renzi e i 5 stelle sono relegati a macchietta perennemente raccontati in subbuglio e con i maldipancia.

Conte è leader di sé stesso e non polemizza mai perché la povertà non sa cos’è. Se a fianco di ogni grande uomo c’è una sempre grande donna, a fianco di Conte è rimasto Casalino. Andiamo bene…

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