«La proposta viene vagliata in prima istanza dal segretario, stupefatto come me. Poi l’intermediaria ci propone di interloquire direttamente con la società organizzatrice. 3 persone incontrate in streaming. Parlavano di un grosso evento internazionale con nomi di primo piano. In quella occasione spiego come, davanti a un impegno di spesa così rilevante da 500 mila euro da parte della Regione Sicilia, sia obbligatorio procedere con un bando pubblico. Ma poi salta tutto perché, subito dopo, su una di quelle moderne chat con messaggi che si autodistruggono in pochi minuti, sul cellulare di Raoul Russo arriva l’offerta dei 50.000 euro per me o per il partito. Il messaggio viene fortunatamente salvato da Russo con uno screenshot. Me lo mostra e gli dico cosa rispondere all’offerta: noi offriamo in cambio la galera. “Vai dai carabinieri”. Il giorno dopo vengo ascoltato io. Coi carabinieri stupiti pure loro perché sanno che l’offerta al politico è ormai prassi. Speriamo invece di avere incoraggiato tanti a denunciare ogni tentativo di corruzione».

Manlio Messina, Assessore regionale del Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Siciliana. Così ha rifiutato una tangente da 50 mila euro per una catena di concerti con pezzi di Ennio Morricone e messo nei guai una musicista intermediaria che per ottenere gli spazi in cui esibirsi non ha esitato ad offrire la cagnotta con un messaggio sullo smartphone di Raoul Russo, coordinatore del partito della Meloni a Palermo. Messina è Coordinatore in Sicilia di Fratelli d’Italia.

L’episodio è incoraggiante perché dimostra che l’etica non la fanno i partiti. Bensì le persone.

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